Renzi: “Sì alla separazione”. Pd “No: è in pericolo l’indipendenza dei giudici”

Renzi: “Sì alla separazione”. Pd: “No: è in pericolo l’indipendenza dei giudici”. Scontro tra Renzi e Pd sulla separazione delle carriere dei magistrati

Renzi: "Sì alla separazione". Pd: "No: è in pericolo l’indipendenza dei giudici"
Renzi: “Sì alla separazione”. Pd: “No: è in pericolo l’indipendenza dei giudici” (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Si torna a parlare di separazione delle carriere dei magistrati ed è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi a tirare fuori l’argomento. Tra una decina di giorni si voterà alla Camera sul progetto di legge per la suddetta separazione. Il tema è stato portato in Parlamento dal presidente delle Camere Penali Giandomenico Caiazza voluto da Renzi nelle riunioni per trattare sul tema giustizia. E Renzi da tempo porta avanti una battaglia non solo sulla separazione delle carriere ma anche sul blocco della prescrizione. Si tratta di tematiche che tuttavia spaccano la maggioranza.

In un colloquio con il quotidiano il Dubbio, Renzi dice che “per la prima volta da anni l’opinione pubblica non crede più al racconto: giudici eroi, politici ladri. La verità è più complessa e finalmente si sta facendo strada. Penso che presto si potrà iniziare a parlare civilmente anche di separazione delle carriere“.

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Sul giornale Il Riformista, tuttavia, il responsabile Giustizia Pd Walter Verini dice l’opposto:”La separazione delle carriere non mi convince. Perché contiene il rischio della tentazione in qualcuno di dare un colpo all’indipendenza della magistratura“. Si prevede uno scontro piuttosto acceso e potrebbe divenire realtà tra una settimana in commissione Affari costituzionali quando la legge dovrà essere votata per l’aula. Il relatore del decreto, il costituzionalista Pd Stefano Ceccanti, simpatizzante renziano come è noto, non ha mai nascosto di approvare la separazione delle carriere ma non ha presentato emendamenti, cosa che invece hanno fatto i pentastellati per cancellare completamente la legge.

Se in aula la maggioranza dovesse spaccarsi con un voto dei renziani e parte del Pd a favore della separazione, sarebbe un duro colpo in merito a un tema delicato. In particolare, perché alla viglia della legge sulla giustizia su cui Bonafede è in dirittura di arrivo. Legge che contiene criteri su nomine dei magistrati e riforma Csm. Sarebbe un cattivo segno se la maggioranza rossogialla si spaccasse prima su tale argomento.

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