Cannabis, deputato Aldo Penna (M5s): “La coltivo in casa per ragioni politiche”

A parlare in difesa della coltivazione personale della cannabis è Aldo Penna, deputato del M5s. In un video pubblicato sulla sua pagina Facebook è ritratto mentre semina un seme di cannabis. Penna commenta cosi: “Coltivo canapa in un vaso del balcone di casa mia per una ragione politica”.

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(Foto di Miguel Rojo, da Getty Images)

Aldo Penna, deputato palermitano del M5s, decide di mettersi in prima linea nella battaglia per la legalizzazione e coltivazione della cannabis. Lo ha già fatto in un video registrato in data 31 maggio, pubblicato sulla sua pagina Facebook, nel quale viene ripreso mentre semina un seme di cannabis in un vaso sul balcone. Penna commenta così la sua scelta di coltivare cannabis: “Io che non fumo neanche le sigarette coltivo canapa in un vaso del balcone di casa mia per una ragione politica. Non ha senso che il Testo unico delle droghe consideri illegale coltivare canapa in casa mentre una sentenza della Cassazione preveda che l’uso personale di hashish non sia sanzionabile”.

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Penna si è dimostrato grande sostenitore della campagna “Io coltivo“, in linea con il suo passato da radicale. La campagna raccoglie anche l’adesione di altri parlamentari, e lo scopo a cui punta è semplice: legalizzare la coltivazione in casa della cannabis. L’idea è “riconoscere una sentenza con legge in maniera da evitare che le forze dell’ordine la disattendano e puniscano i coltivatori domestici per uso personale. Bisogna capire che permettere la coltivazione per uso personale in casa danneggia le mafie che spacciano l’hashish. Invece oggi è legale se ti compri l’erba in piazza e passi i guai se te la coltivi in casa”.

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Ma come già sottolineato, Penna non è l’unico parlamentare a sostegno dell’iniziativa. Insieme a lui, diversi parlamentari di Pd, M5s e +Europa, già attivi nella coltivazione della cannabis in casa o in procinto di farlo. Più nello specifico, hanno ricevuto il seme da piantare da Meglio Legale: Riccardo Magi, Matteo Mantero, Aldo Penna, Michele Sodano, Conny Giordano, Doriana Sarli, Caterina Licatini, Carmen Di Lauro, Chiara Gribaudo, Andrea Romano, Enza Bruno Bossio, Teresa Manzo, Elisa Tripodi, Michele Usuelli, Carmen Di Lauro e Luigi Sunseri. Tra coloro che si sono autodenunciati postando il video della “semina”: Mantero, Magi, Penna, Sodano. Ma oltre ai video pubblicati sulle pagine Facebook, oggi a Montecitorio è anche stato organizzato un sit-in che unisce le forze con altre associazioni e altri colleghi. Tra questi, Roberto Giachetti di Italia Viva e Antonio Tasso del gruppo Misto. Secondo una sentenza della Cassazione, infatti, far crescere nella propria abitazione modiche quantità di canapa non costituisce reato. L’idea dell’iniziativa è di chiedere il rispetto di questa sentenza.

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Tra i sostenitori anche Michele Sodano, firmatario, insieme ad altri 100 parlamentari, di una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al quale viene chiesto di affrontare la discussione proprio durante e all’interno degli Stati generali. A commentare l’iniziativa è stata anche la coordinatrice di Meglio Legale, Antonella Soldo: “In un momento di fragilità economica come quello che stiamo attraversando non possiamo permetterci di ignorare i benefici che la legalizzazione porterebbe al nostro Paese”. D’accordo anche Riccardo Magi di +Europa: “Ci sono in Italia sei milioni di consumatori di cannabis costretti a rivolgersi alla criminalità. La legalizzazione significherebbe bruciare gli affari alle mafie”. A confermare i benefici, a livello lavorativo, di una possibile legalizzazione è anche una ricerca dell’Università La Sapienza, riportata dalla Repubblica. Secondo lo studio, la legalizzazione della cannabis produrrebbe circa 350mila posti di lavoro in più. Questo vorrebbe dire un incasso per l’erario di circa 3 miliardi di euro. E in questo caso si calcolano solo le tasse sulle vendite.

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