Omicidio Apicella, furto in casa: l’appello disperato per il figlio

I ladri sono entrati in casa di Pasquale Apicella, il giovane poliziotto rimasto ucciso nel corso di un inseguimento; oggi la famiglia fa un appello.

Omicidio Apicella, furto in casa: l’appello disperato per il figlio – meteoweek

Un bambino piange disperato: gli è stato portato via l’ultimo ricordo del papà, un go-kart regalato per il compleanno. Si tratta del figlio di Pasquale Apicella, il carabiniere morto durante un inseguimento. A lanciare l’appello per ritrovarlo è il noto e amato conduttore radiofonico Gianni Simioli: “Laura, cugina di Pasquale Apicella (il poliziotto morto mentre stava facendo il suo lavoro)”, scrive su Facebook, “mi ha inviato questo whatsapp in cui lancia un appello affinché si ritrovi il go-kart che qualcuno ha rubato dal garage della famiglia: Fai girare per favore è il go-kart che Lino Apicella aveva regalato al piccolo Thiago completo di modifica per bambini, un regalo cui mio nipote teneva tantissimo e che è stato rubato dal garage di casa Apicella”.

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L’agente, 37 anni, era stato vittima in un incidente stradale mentre era in servizio. Arrivato presso la filiale del Credit Agricole di via Abate Minichini, la sua volante è stata speronata dall’automobile di un gruppo di banditi in fuga. Il collega che si trovava con lui è rimasto ferito, invece Apicella è morto nello scontro. L’ultimo saluto all’agente scelto si è tenuto l’8 maggio nella Chiesa Evangelica di Secondigliano. “Apprendiamo sgomenti la notizia del furto compiuto ai danni dell’abitazione nella quale il poliziotto Lino Apicella, ucciso dalla violenza criminale, sognava di vivere con la sua famiglia”, ha fatto sapere don Tonino Palmese, Presidente della Fondazione Polis della Regione Campania, associazione che opera per il sostegno alle vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati: “Vogliamo ribadire la nostra più sentita vicinanza ai familiari di Lino, anche attraverso un piccolo ma concreto gesto: l’elargizione di due borse di studio a beneficio dei figli della vittima. Sappiamo che nulla potrà restituire Lino alla moglie Giuliana e ai suoi cari, ma nello stesso tempo non dobbiamo e non vogliamo dimenticare quanto accaduto. Lasciare sola la famiglia di Lino significherebbe ucciderlo una seconda volta”, ha concluso. Il furto era avvenuto in una data imprecisata degli ultimi due mesi, come spiegato dalla moglie Giuliana.

 

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