Bonino: “Sul Mes non mollo, il Parlamento deve poter votare”

Il leader di Più Europa vuole continuare a lottare. Secondo la Bonino, il Fondo Salva-Stati è fondamentale: “È il debito meno costoso tra quelli disponibili. Lo ha certificato Bankitalia”.

emma bonino

Se c’è una cosa che Emma Bonino non ha mai perso in questi anni, è la voglia di lottare. E così il leader di Più Europa, in un’intervista rilasciata per Repubblica, fa capire quanto siano importanti certi passaggi per la ripresa dell’Italia. In particolare l’accesso al Mes, che l’ex ministro ritiene fondamentale. Se non altro perchè, a fronte dell’arrivo di decine di miliardi utili per gli investimenti sulla sanità, ci sarebbero ripercussioni davvero minime per la restituzione. Ed è questa la battaglia che la Bonino intende combattere, ovviamente nelle sedi opportune.

“Il governo ha partecipato fino ad oggi al negoziato europeo senza alcun mandato delle Camere – ha tuonato la Bonino – . Conte parla a nome di una maggioranza così divisa che non è neppure in grado di “contarsi” in Parlamento”. Il leader di Più Europa ha poi lanciato un attacco, basato su contatti avuti in questi giorni sia con la maggioranza con l’opposizione. Il Governo vorrebbe “inventarsi un escamotage per impedire il voto sulla mia risoluzione per il ricorso al Mes”. La Bonino confida nel fatto che ciò non accada, ma è “preparata al fatto che accada”.

E spiega anche perchè continua a spingere forte per l’accesso al Fondo Salva Stati: “Tutte le spese che l’Italia oggi sostiene per ripartire, malgrado la spada di Damocle di una pandemia tutt’altro che finita, comportano un maggiore debito. Quello del Mes è il debito meno costoso tra quelli disponibili. Lo ha certificato Bankitalia. Come minimo, 500 milioni all’anno di interessi in meno per 10 anni. Quindi 5 miliardi”. Un passaggio molto chiaro, che la Bonino arricchisce facendo capire che “se non chiediamo il Mes altri Paesi potranno eccepire che le risorse del Recovery Fund sono eccessive”. Specie se l’Italia rinuncia ad altri soldi.

Emma Bonino – meteoweek.com

E questo passaggio sul Mes rischia di mettere ancor di più in pericolo la solidità del Governo. L’ex Radicale fa però capire che l’esecutivo “non rischia solo sui numeri, ma sulle politiche”. La Bonino ribadisce che “se il governo tira a campare, un pezzo dell’economia tirerà le cuoia”. Ma se alcuni partiti puntano a durare il più a lungo possibile al Governo, questo non può essere l’interesse di chi guida la rinascita di un Paese. Anche perchè, in sede europea, il rischio è che “il governo italiano offra pretesti agli oppositori del programma di sostegno europeo”.

E secondo l’ex ministro, questi pretesti non mancano già ora: “Tra quota 100, reddito di cittadinanza e Alitalia, nel solo 2020 il governo ha buttato in questi programmi assistenziali, privi di qualunque razionalità economica, circa 20 miliardi, ben oltre la metà dei 36 miliardi del Mes”, dichiara. Secondo la Bonino, l’Italia non deve dare l’impressione di voler fare la furba, “cioè usare le risorse europee per continuare nel solito tran tran”. Ecco allora che diventa fondamentale la presenza nella trattativa di Angela Merkel. Con l’augurio che non si assista a una trattativa al ribasso.

Leggi anche -> Quota 100 scade nel 2021, e non sarà rinnovata: il Governo ha deciso

Leggi anche -> Conte: “Imbarazzante risposta di Aspi. I Benetton non ci prendano in giro”

Emma Bonino, attualmente all’opposizione, attacca senza esitare il premier Conte. “Prendo atto non con gioia, ma con rassegnazione, che come previsto non c’è stata nessuna discontinuità” rispetto a quanto si attendeva. Ma c’è anche del buono nell’operato del Consiglio dei ministri: “Vedo positivamente la regolarizzazione degli stranieri ‘invisibili’ voluta con determinazione da Teresa Bellanova”. Anche se non basta a farle cambiare idea. E sul governissimo guidato da Draghi, conclude: “È un grande italiano e un grande europeista. Penso che abbia fatto, faccia e farà quello che serve al bene dell’Italia e dell’Europa, che per me coincidono”.

Impostazioni privacy