“Dormi da me stasera?”: il rifiuto le costerà una morte brutale

La vittima considerava il carnefice un amico ‘fidato’ e aveva trascorso la sera del delitto con lui a un concerto, poi il dramma.

"Dormi da me stasera?": il rifiuto le costerà una morte brutale
“Dormi da me stasera?”: il rifiuto le costerà una morte brutale – meteoweek

Lunghi capelli che le incorniciano il viso, un sorriso pieno di speranza e una vita strappata via da un caro amico per un banale rifiuto. È il caso di cui si discute in questi giorni nelle aule di tribunale delle Mindlands, dove un anno fa, la ventenne Keeley Bunker, è stata violentata e uccisa dal suo migliore amico, Wesley Streete, anche lui ventenne, dopo una serata trascorsa insieme ad un concerto. I due ragazzi avevano bevuto quando lui le ha proposto di dormire a casa sua e lei ha rifiutato per la stanchezza. Il corpo della ragazza è stato ritrovato l’indomani, seminascosto dai rami, nel Wiggington Park, nello Staffordshire, nel Regno Unito. Lo zio la cercava da ore dopo aver trovato il telefono staccato quando si è imbattuto nel cadavere: era chiaro avesse subito una violenza sessuale. I vestiti erano in disordine, i leggings e la biancheria erano stati tirati giù ed erano attorcigliati sopra e intorno alle sue scarpe da ginnastica. Lo sguardo vitreo. L’assassino ha rifiutato ogni addebito.

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Il ragazzo si è difeso, affermando di essersi separato dalla ragazza poco prima, salvo poi aver ammesso si trattasse di una bugia. A quel punto Streete ha cambiato versione, spiegando che i due avevano fatto sesso e che il rapporto fosse stato consensuale. Bunker, tuttavia, sarebbe morta accidentalmente, mentre lui le teneva il collo. Pure l’ultima versione sembra, però, barcollare di fronte ai segni che sul corpo della ragazza sarebbero un chiaro indizio dell’intenzione di liberarsi. Ad aggravare la sua posizione la testimonianza di altre tre ragazze che si sarebbero fatte avanti per denunciare di aver subito violenza sessuale da Streete.
 

 

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