Di Maio sul caso Autostrade, dopo la dipartita dei Benetton ora giù i pedaggi

“Lo Stato ha fatto lo Stato, ha lavorato per difendere l’interesse comune. Ora bisogna vigilare affinché non tornino a prevalere logiche del profitto a scapito della sicurezza”, queste le parole del ministro degli Esteri all’indomani della decisione del governo sul nodo Autostrade.

di maio commenta decisione governo sul caso Austrade

Di Maio sul caso Autostrade si dice soddisfatto per l’estromissione dei Benetton, ma tiene bassi i toni e quello che ora vuole è, fare le cose con serietà e garantire stabilità al Paese tutelando i cittadini e il bene pubblico. Soprattutto ci tiene a mettere in chiaro un punto: “sarò per la revoca se questa operazione non porterà un abbassamento delle tariffe e più sicurezza per gli italiani”. Ci tiene a precisare che lo Stato non può applicare le stesse logiche di business di un privato ed è certo del fatto che Fabrizio Palermo, il manager a capo della Cassa depositi e prestiti ha una grande visione industriale e non finanziaria; per cui la prima manovra da applicare sarà quella di abbassare i pedaggi per permettere ad autotrasportatori ed automobilisti di pagare meno ed in modo proporzionale ai servizi che vengono offerti. A chi contesta che però ora sarà lo Stato a pagare i Benetton per andarsene, Di Maio replica che l’uscita avviene con aumento di capitale dedicato a Cassa depositi e prestiti che mette i soldi in Autostrade e non in Atlantia; Cdp non compra nulla da Atlantia e Autostrade firma un impegno a non distribuire i dividenti. Benetton dovrà pagare inoltre un cospicuo risarcimento pari a 3,4 miliardi di euro.

Circa l’opposizione della Lega che contesta al governo di aver ceduto al Pd, Di Maio ricorda i silenzi e gli ammiccamenti ai Benetton da parte di Salvini nella precedente esperienza di governo, proprio quando i Pentastellati già chiedevano di tirare fuori la famiglia Benetton dalla gestione delle nostre infrastrutture. Anche tra i 5 Stelle non mancano malumori su questa soluzione adottata dal governo che Di Maio dice di capire, ma il presidente Conte, prosegue, ha avviato un negoziato per ottenere il risultato che ritiene estremamente soddisfacente: “sarò per la revoca se questa operazione non porterà un abbassamento delle tariffe e più sicurezza per gli italiani”, conclude infine Luigi Di Maio.

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