Lido dei Pini (Roma) piange la scomparsa dell’imprenditore 51enne Massimiliano Gori, travolto sabato da un gommone mentre faceva il bagno. 
Pochi attimi di incoscienza e una vita viene spazzata via. Questo è ciò che è accaduto a Massimiliano Gori, il 51enne imprenditore di Lido dei Pini (Roma) che sabato è stato travolto da un gommone mentre faceva il bagno a circa 300 metri dalla costa. Dopo l’incidente con il natante, dell’uomo si erano perse le tracce. La moglie Daniela, la suocera Maria e il cognato Sante hanno sperato fino all’ultimo che Massimiliano riapparisse vivo. Ma le loro attese sono state tradite: i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno rinvenuto il corpo del 51enne ieri mattina, dopo 38 ore di estenuante ricerca. Il cadavere si trovava sul fondale, nelle vicinanze del punto dello scontro con il gommone.
Le disperate ricerche
Le squadre di sommozzatori non si sono mai fermate: hanno continuato a cercare Massimiliano nella fascia di mare compresa tra Tor San Lorenzo, Lido dei Pini e Lavinio. Il ritrovamento del corpo dell’uomo è stato compromesso dalle acque torbide, che ne hanno impedito l’individuazione sul fondale fino alle 8 di stamane. Il cadavere di Massimiliano è stato trasportato a riva dove, in presenza del Magistrato, si è svolto il riconoscimento.
Successivamente gli inquirenti hanno trasportato il corpo senza vita presso l’istituto di medicina legale dell’Università di Tor Vergata per l’esame autoptico. Gli investigatori e la famiglia sperano che l’autopsia sveli qualche particolare in più sulla morte di Massimiliano. Sarà infatti importante comprendere se il 51enne è morto sul colpo dopo lo scontro con il gommone, oppure se è deceduto per dissanguamento. Sul braccio di Gori c’è una profonda ferita, con ogni probabilità causata dall’elica del natante.
“Non è possibile morire per un atto di incoscienza – dice la moglie Daniela – e faremo di tutto perché sia fatta giustizia”. Nel frattempo la procura di Velletri ha già disposto un’indagine per omicidio colposo nei confronti del 17enne alla guida del gommone che ha ucciso Massimiliano.
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Il ricordo della famiglia e degli amici
Al profondo dolore dei familiari, si aggiunge il compianto e lo choc di tutta la località di Lido dei Pini. Massimiliano, di origini umbre, era molto conosciuto e amato nella zona. La famiglia Gori si era trasferita presso Lido dei Pini nei primi anni ’60. Pietro Gori, padre di Massimiliano e imprenditore edile, aveva contribuito alla crescita del quartiere. Questo amore per il litorale sud di Roma era stato trasmesso anche a Massimiliano, che considerava Lido dei Pini come una realtà compatta, sebbene geograficamente appartenga per metà al comune di Anzio e per l’altra metà ad Ardea.
“Per lui Lido dei Pini era un realtà urbanistica unica e da sempre si batteva per la sua valorizzazione” – racconta Letizia Longo, amica di Massimiliano e sua compagna di scuola.
“Come commercianti vorremmo realizzare un nuovo arredo urbano in sua memora” – conclude Letizia. Al ricordo della donna fa eco anche quello di suo padre Achille Longo, che descrive Massimiliano come “un vulcano di idee” per il suo territorio.
Anche Simona Casini, un’altra amica di Massimiliano, vuole spendere qualche parola per il 51enne improvvisamente scomparso. “Aveva una missione per il suo quartiere: creare una sinergia tra i comuni perché a Lido dei Pini tutto funzionasse – afferma la donna – Le sue idee, la sua energia ci mancheranno e non è retorica”. Infine c’è il ricordo di Barbara Lerici, un’amica, che commossa rammenta l’amore che Massimiliano nutriva per il mare. “Amava uscire in barca a vela con il suo Laser – dice Barbara – e molto spesso portava a fare una gita in mare la figlia e altri bambini, tra i quali mio figlio”.
Proprio questa passione irresistibile per le onde del mare alla fine si è rivelata fatale.
