Coronavirus, 160 nuovi casi in Veneto. Zaia: “Situazione sotto controllo”

Coronavirus in Veneto: 160 tamponi positivi rilevati nelle ultime 24 ore. Ma Zaia assicura: “Qui la situazione è sotto controllo, stiamo facendo un lavoro capillare per frenare la nascita di nuovi focolai”

luca zaia fa ricorso a decreto rilancio
Il governatore del Veneto Luca Zaia

Sono 160 in più i casi di tampone positivo rilevati in Veneto nelle ultime 24 ore. Sono passati da 21.650 a 21.810. Nessun nuovo decesso. I casi attualmente positivi sono passati da 1.865 a 1.992. Vi sono 104 persone in più in isolamento domiciliare: il numero è infatti passato da 6.424 a 6.528.

Ma il presidente della Regione Luca Zaia allontana gli allarmismi snocciolando i numeri. “Ci sono 6 pazienti in terapia intensiva e 118 persone ricoverate. Questo è quanto. Finiamola di far passare la regione come un lazzaretto. Se fai i tamponi, aumentandoli, vengono fuori dei positivi. La situazione è sotto controllo, almeno in Veneto”.

Intervenuto nel corso del Meeting di Rimini, Zaia si è soffermato anche sul tema dell’autonomia, sottolineando che “è l’unica via d’uscita ed è un’assunzione di responsabilità. Sarà il nostro muro di Berlino e se a Roma non l’hanno capito, lo capiranno. Crediamo che il processo sia ormai inesorabile. Il modello centralista è fallimentare, non c’è efficienza e non si diminuiscono le catene decisionali”.

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“Il Coronavirus ha ribadito l’importanza dell’autonomia”

“Abbiamo fatto 1,4 milioni di tamponi, siamo i leader dei tamponi a livello mondiale. In Veneto la situazione è sotto controllo, in tutta la regione ci sono 6 pazienti in terapia intensiva e almeno la metà sono in terapia intensiva per motivi diversi dal coronavirus. I nostri positivi? Il 93% non ha sintomi. Dobbiamo fare una fotografia realistica e non basarci soltanto sui singoli numeri”.

“Il coronavirus ha dimostrato che l’autonomia della sanità regionale ci ha permesso di essere performanti – ha sottolineato – Magari c’è qualche comunità che ha bisogno di aiuto, in quel caso è giusto che ci sia un intervento dello Stato. Ma non vengano a complicarci la vita da Roma. Questa pandemia ha dimostrato quello che abbiamo sempre ripetuto: il centralismo è stato fallimentare e serve una nuova via. L’autonomia, ora più che mai, diventa fondamentale”.

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