Ristoratore suicida, il fratello:” L’azienda era sana e non c’erano grossi debiti”

Il fratello del ristoratore del centro storico morto suicida interviene su Italia7 chiarendo la posizione dell’imprenditore: “Il problema non era pagare i debiti, l’azienda era sana. A mio fratello preoccupava il futuro”.

“Quando uno fa un investimento e cerca di ampliare l’azienda e di stare meglio non sono i debiti il problema. Il problema è l’incertezza del futuro: non davano la certezza, si parlava di una nuova chiusura, di un nuovo lockdown, è questo che ha reso la persona fragile”, queste le parole del fratello dell’imprenditore morto suicida nel suo locale nel quartiere Santa Croce di Firenze. “L’azienda era sanissima– ha aggiunto-, un mese e mezzo prima del lockdown era stato acquistato il fondo da mio fratello con un leasing aziendale. Ma poi il problema è stato l’incertezza del futuro, l’azienda c’è dal 1987, da 40 anni si era abituati a pagare tutti, a pagare i debiti, a essere regolari, ma se poi ti dicono ‘chiudete, prendete un prestito e cavatevela da soli’, bene questa cosa ha tormentato, reso fragile una persona che non è abituata a fare debiti”. Molte le autorità che si sono espresse in merito alla vicenza, per primo il Sindaco Dario Nardella che ha chiarito di essere intervenuto personalmente per non strumentalizzare la vicenda. “Una tragedia annunciata”, così ha scritto in una nota la Federcuochi in merito alla vicenda del ristoratore fiorentino. “In questi mesi Federcuochi ha fatto sentire la sua voce in tutti i tavoli istituzionali che hanno affrontato la crisi del comparto e ha più volte fatto presente al governo che il settore era ormai al tracollo”. Sui social non è mancato il commento del sindaco, una volta appresa la notizia:“Sono sgomento e addolorato per la scomparsa del nostro concittadino di 44 anni che si è tolto la vita. Ora più che mai dobbiamo essere uniti e solidali, vicini ai lavoratori e agli imprenditori della nostra comunità”. “È il momento del silenzio, del raccoglimento e del rispetto per il dolore dei familiari dell’uomo. Alla famiglia, ai colleghi e agli amici va il cordoglio più sincero mio e di tutta l’amministrazione comunale” ha aggiunto Nardella. “Una sconfitta per tutti”, dice il presidente della Confcommercio fiorentina e della Fipe Toscana Aldo Cursano. “Quali che siano le ragioni che l’hanno portato al gesto estremo, sento profondamente che la sua morte rappresenta una sconfitta per tutti noi, per la nostra categoria, che evidentemente non è riuscita a fare abbastanza per essere davvero vicina agli imprenditori.

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La ricostruzione dei fatti

Aveva 44 anni ed era padre di due figlie. Si è ucciso nel suo ristorante in piazza Santa Croce, centro nobile di Firenze, che aveva acquistato poco prima del lockdown. Una volta acquistato il fondo, lo vide come la grande occasione per il rilancio economico della propria famiglia e aveva l’appoggio di tutti. Anche se, di lì a poco l’Italia sarebbe piombata nell’emergenza sanitaria che ha fagocitato l’intera nazione. Poteva essere la svolta per lui e la famiglia, ci credevano tutti, ma l’emergenza Covid-19 ha frantumato tutte le speranze. Doveva pagare un mutuo consistente, sospeso nei mesi di chiusura, ma che ora doveva onorare nonostante gli incassi quasi inesistenti. L’incertezza del futuro, un possibile nuovo lockdown lo ha preoccupato a tal punto da suicidarsi e adesso i familiari si stringono nel dolore.

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