Coronavirus, rinviato Consiglio dei ministri: slitta il nuovo decreto legge

Slitta il Consiglio dei ministri convocato per prorogare lo stato d’emergenza in Italia e approvare il nuovo decreto legge, che sarebbe dovuto entrare in vigore da domani. Intanto, il Ministro Speranza ha illustrato le nuove linee-guida della bozza del Dpcm.

Le 20.30 di questa sera era una data fissata sul calendario a Palazzo Chigi. Era infatti attesa la riunione del consiglio dei ministri convocato per prorogare lo stato d’emergenza in Italia e approvare il nuovo decreto legge, che sarebbe dovuto entrare in vigore da domani. L’incontro è quindi slittato a domani mattina, causa il rinvio del voto a domani mattina della risoluzione del Ministro della Salute Roberto Speranza alla Camera. Una Camera semivuota, priva del numero legale dei deputati al momento delle due votazioni. Molti deputati, infatti, sono in quarantena e il digitale sembra non aver fatto ancora ingresso a Palazzo Chigi. Di fatto, l’approvazione del Dcpm anti-Covid è subordinata alla conclusione del dibattito parlamentare sul decreto. Dibattito che, probabilmente, si concluderà domani.

Il nuovo Decreto, con nuove misure e nuove restrizioni, dovrebbe durare 30 giorni e proprio Roberto Speranza, nell’incontro con il Ministro Francesco Boccia e con gli enti locali, ne ha ribadito le linee guida. Non prima di precisare, però, che questo arriverà solo dopo il confronto con le Camere e un passaggio con i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province. L’idea è quella di prorogare lo Stato di emergenza fino al 31 gennaio, oltre che di confermare le misure anticontagio previste fino ad adesso. Fatto nuovo, sarà invece l’introduzione dell’obbligo delle mascherine all’aperto. Per ora, nessuna nuova stretta alle attività produttive. Nessun’altra limitazione, come ipotizzato inizialmente, ci sarà sugli orari dei locali e delle attività, che non potrebbero reggere una nuova stretta.

Resta però comunque altissima l’allerta ai piani alti. Si teme una nuova esplosione di contagi incontenibili. E il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo sa bene. In un intervento a Confcooperative, ha ribadito di mantenere alta la guardia. “L’Italia è diventata simbolo di resistenza in tutto il mondo, ma l’attenzione deve rimanere massima“, ha detto Conte. Anche oggi in Aula, sollecitato dal centrodestra, lo ha ribadito. E proprio il centrodestra, dal canto suo, fa pressione al Governo per paura di essere tagliata fuori. La coalizione ha infatti presentato una risoluzione in cui chiede “un ampio e approfondito dibattito parlamentare sulle effettiva necessità della stessa e sulle ragioni dell’eventuale provvedimento” di proroga dello stato di emergenza”.

 

 

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