I fioi della piazza dicono addio a Marina Bordignon

I fioi della piazza dicono addio a Marina Bordignon. Era la moglie di Paolo Pressacco, icona basket di Treviso

I fioi della piazza dicono addio a Marina Bordignon

Il primo a dire ai fioi (reduci da quelle belle serate in piazza negli anni’80 tornando dalle palestre), della scomparsa di Marina Bordignon è stato Paolo Vazzoler, vecchio amico della donna. “Che il viaggio ti sia lieve” , ha detto il presidente di Treviso Basket  salutando per l’ultima volta Marina Bordignon, deceduta lunedì scorso. Marina aveva 57 anni, era originaria di Paese e figlia di un noto avvocato  scomparso anch’egli tempo fa.

È scomparsa in una clinica di Roma, dove viveva  da 20 anni. In molti, tra gli appassionati di basket la conoscevano per essere stata moglie di Paolo Pressacco, icona del basket trevigiano. Sorpresa qualche anno fa da un brutto male aveva combattuto con coraggio fino all’ultimo, anche quando le energie la stavano abbandonando.

Leggi anche:—>Il ministro dello sport sul Covid: più rischi al ristorante che in palestra

Leggi anche:—>Chi sono i 56 eroi del Coronavirus premiati da Sergio Mattarella

Clicca qui e poi premi la stellina (Segui) per ricevere tantissime novità gratis da MeteoWeek

“Vorrei dire”, dice Paolo Vazzoler, “che Marina ha dato a tutti una grande lezione di vita affrontando con sfrontatezza una malattia terribile. È stata un esempio fino alla fine di coraggio, ha avuto un modo di confrontarsi con il dolore che deve essere un grande insegnamento per chi ha avuto la fortuna di starle accanto. L’ho conosciuta quando ero un ragazzino che muoveva i primi passi nel mondo della pallacanestro e lei una tredicenne che si avventurava nel mondo del judo, che praticava nella stessa palestra dove andavo io. È una amicizia di quelle così, che non capisci bene come sia nata ma che poi ti accompagna per gran parte della vita». Marina era molto amica della moglie di Vazzoler e quando inizia a frequentare l’ambiente basket conosce Paolo Presacco, che poi la sposerà.

Io, il basket e Paolo eravamo un tutt’uno, lei amicissima di mia moglie ed è cominciata una frequentazione a quattro che ha segnato vorrei dire gli anni più belli della vita. Non c’era nulla che non facessimo insieme, dalle vacanze alle gite fuori porta quando il basket ci lasciava dei momenti di pausa. Noi del basket ci conoscevamo tutti, anzi conoscevamo tutti a Treviso, soprattutto chi frequentava la piazza, magari non per nome ma eravamo tutti una grande famiglia”. Poi la vita ha diviso i loro percorsi ma sono sempre rimasti in contatto, perché lei si è trasferita a Roma. “Ci siamo visti fino quasi alla fine, ogni volta era una festa, anche quando le cose per lei si facevano difficili“. Purtroppo nelle ultime settimane Marina Bordignon era finita di nuovo in ospedale e nonostante i medici sperassero di salvarla, non c’è stato nulla da fare. “Il modo migliore di ricordarla è spazzare via la malinconia con un sorriso dipinto sulla faccia. Quello che a Marina non è proprio mai mancato“, chiosa Vazzoler.

Impostazioni privacy