Muore dopo 35 anni di servizio, chirurgo lascia testamento: “Al funerale offerte per i miei pazienti”

Se ne va dopo 35 anni di servizio, ma la generosità di Mario Di Paolo supera anche la morte. Emblematico il testamento lasciato alla figlia: “Al funerale lasciate offerte per il mio ospedale”.

il chirurgo Mario Di Paolo
muore a 71 anni, il chirurgo Mario Di Paolo – foto via Il Messaggero

Se ne è andato a 71 anni il chirurgo Mario Di Paolo. Dopo 35 anni di servizio, il medico non ha dimenticato il suo ospedale nemmeno in punto di morte, tanto da aver lasciato a sua figlia un testamento molto particolare. Mario ha infatti chiesto di fare una donazione per la struttura, una donazione che potesse aiutare tutti i pazienti in cura. “Né fiori, né corone e nemmeno i classici cuscini, quanto un contributo in denaro per acquistare qualcosa di utile per l’ospedale di Subiaco“. Questa, spiega Maria Elena, è stata la volontà di suo padre.

La storia di Mario Di Paolo, medico dal cuore d’oro

La notizia è stata portata all’attenzione dei media da Il Messaggero. Come si apprende, Mario Di Paolo è scomparso la settimana scorsa all’età di 71 anni. Se n’era andato in pensione cinque anni fa, nel 2015, dopo ben 35 anni di servizio come chirurgo presso l’ospedale ”Angelucci” di Subiaco. Un luogo, questo, che “è stato tutta la sua vita”. Tanto che alla figlia, poco prima di morire, l’anziano medico avrebbe lasciato il compito di organizzare una raccolta fondi per permettere ai suoi pazienti di ottenere cure migliori.

“Mi ha detto che per il suo funerale non voleva né fiori, né corone e nemmeno i classici cuscini, ma che dovevo chiedere a chi partecipava alle esequie un contributo in denaro per acquistare qualcosa di utile per l’ospedale di Subiaco dove ha lavorato dal 1980 fino al 2015, quando è andato in pensione”, ha spiegato Maria Elena ai giornalisti che l’hanno intervistata. “Era giusto ascoltare l’ultima volontà di mio padre, perché anche quando stava male chiedeva sempre informazioni sull’Angelucci”.


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Si tratta di una struttura a circa 60 km da Roma che, con soli 30 posti, rappresenta il più piccolo nosocomio della Regione Lazio – tanto da aver perso la classificazione di ospedale di pronto soccorso. “Di questo mio padre era molto preoccupato, e ha voluto dare aiuto anche in punto di morte“, ha sottolineato la figlia dell’anziano.


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Grazie alle offerte che i partecipanti hanno lasciato in occasione del funerale tenutosi qualche giorno fa, la famiglia è dunque riuscita a raccogliere ben 1000 euro. Dopo essersi messa in contatto con la direzione sanitaria, Maria Elena ha scelto di rifornire l’ospedale di strumenti in questo momento storico molto importanti: con quei soldi, infatti, sono sono state regalate alla struttura ben 200 mascherine Fp2, 15 visiere protettive e anche un computer portatile. Un gesto, questo, di cui Mario Di Paolo sarebbe estremamente soddisfatto.

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