Detenuto scappa da Rebibbia: sempre più emergenza carceri

Un detenuto è evaso ieri, 17 gennaio 2021, dal carcere di Rebibbia, a Roma. Si tratta di Manolo Gambini, uomo di 41 anni, originario di Cerveteri. Gambini doveva scontare ancora sei anni di carcere, condannato per reati contro la persona. Subito dopo la fuga, sono state avviate battute di ricerche delle forze dell’ordine ad ampio raggio.

Una veduta esterna dell’area femminile del carcere di Rebibbia, dove una detenuta ha ucciso i suoi due figli, Roma, 18 settembre 2018.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

De Fazio lancia l’allarme

Non è la prima volta che qualcuno evade da Rebibbia. L’ultimo episodio è avvenuto la scorsa estate, quando Lil Ahmetovic e Davad Zukanovic segarono le sbarre della loro cella. I due si calarono con una corda ricavata dal tubo dell’antincendio. Ed è per questo che, dopo la fuga di Gambini, il segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, è intervenuto lanciando un’appello: “C’è sempre più emergenza nelle carceri“. Il segretario ha dichiarato, infatti, che: “Questa emergenza è frutto di inefficienze strutturali, carenze e inattualità tecnologiche e deficit organizzativi. A ciò si aggiunge l’inadeguatezza delle dotazioni organiche della Polizia penitenziaria che, secondo uno studio condotto dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ammonta a oltre 17mila unità”. In più, prosegue il segretario, mancano gli addetti al servizio, a causa del Covid-19. “Solo pochi giorni fa, peraltro, avevamo commentato l’atto di programmazione per l’anno 2021 e per il triennio 2021-2023 predisposto dal Capo del DAP Petralia. Ciò prevede, appunto, il rafforzamento dell’ordine e della sicurezza delle strutture penitenziarie, l’ammodernamento tecnologico, l’ampliamento delle dotazioni organiche della Polizia penitenziaria e il potenziamento dell’equipaggiamento, invocando concretezza e rapidità”.

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Aiuto al Governo

Inoltre, dopo l’evasione dell’uomo da Rebibbia, De Fazio chiede aiuto al Governo: “Non possiamo che chiedere nuovamente alla politica, che appare più impegnata in logiche di spartizione e guerre di potere, e al Governo, qualunque esso sia, misure eccezionali per sostenere le carceri e coloro che vi operano, i quali da troppi anni conducono senza adeguato supporto una battaglia aperta su più fronti, non solo quello sanitario”.

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