Covid, sono le varianti l’aspetto più tenuto dai virologi

Con il perdurare dell’emergenza che riguarda la pandemia da Covid, aumenta anche la preoccupazione che riguarda l’evoluzione del virus

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In Italia diminuiscono morti e ricoverati, non la preoccupazione da parte dei ricercatori (Getty Images)

La lotta alla pandemia prosegue: la speranza del vaccino è condivisa in tutto il mondo. Ma i tempi si allungano e la lista di ricoveri e decessi è ancora lunga in molti paesi. A preoccupare E soprattutto l’evoluzione del virus che in molti paesi sembra mutare in modo estremamente repentino.

Covid, il timore varianti

Gli ultimi dati che riguardano la pandemia in Italia illustrano risultati tutto sommato accettabili. L’indice di trasmissione nazionale, per il momento, è ancora sotto il coefficiente uno. Solo tre regioni sono a livello alto e nelle ultime ore soltanto l’Alto Adige ha deciso di ripristinare il Lockdown. Ma i dati si fermano all’analisi delle ultime ore e non posso bastare.

Gli esperti, in modo particolare quelli dei laboratori, continuano a concentrarsi su quello che è il rispetto evolutivo del virus, sulle cosiddette varianti, le stesse che-partendo dalla Gran Bretagna, hanno messo in grande difficoltà tutta l’Europa. Anche perché nel frattempo si parla di altre potenziali mutazioni: da Sudafrica, Brasile e anche Messico. Ognuna di queste deve ancora essere studiata prima di essere catalogata, per il momento le varianti davvero pericolose, secondo l’organizzazione mondiale della sanità, sono soltanto tre… Ma bastano a preoccupare.

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Le varianti in Italia

Il report più recente indica in alcune zone geograficamente bene identificate del nostro paese il motivo di maggiore preoccupazione. In un angolo dell’Abruzzo al confine tra Pescara e Chieti, ci sono dieci casi che devono essere considerate rilevanti e preoccupanti. Si parla di una variante brasiliana a Perugia e di almeno un centinaio di varianti inglesi in Abruzzo. Si sa che queste varianti corrono più veloce del virus, così come lo abbiamo conosciuto in Italia, nella sua fase iniziale. E che sono decisamente più aggressive trovando terreno fertile in un paese che, ormai, non è più in Lockdown ed è quasi tutto in zona gialla. Se si abbassa la guardia il rischio è di un incremento di casi.

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I laboratori proseguono le loro analisi sulle cosiddette varianti del covid (Getty Images)

Un report chiede prudenza

È per questo che da parte dell’osservatorio nazionale sul Covid si chiede massima attenzione e, soprattutto, di non allentare le misure di contenimento: “In alcuni contesti – si legge nel report circa le nuove varianti – un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per Covid. Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”.

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