Terrorismo, tunisino dell’ISIS faceva proseliti in carcere

Un tunisino di 37 anni faceva proselitismo per affiliare nuovi simpatizzanti all’Isis progettando attentati: rischia una pesante condanna

Terrorismo ISIS
Una delle basi di addestramento dell’Isis in Medio Oriente dove venivano destinati i nuovi coscritti (Getty Images)

Cercava di convincere giovani che erano rinchiusi in carcere con lui a Opera a passare all’Isis, a diventare martiri, organizzando armi e coltelli per fare vittime tra i cattolici.

Accusa di terrorismo in carcere

Nuovo arresto in carcere per un  tunisino di 37 anni. Il provvedimento lo ha raggiunto a Siracusa, dove nel frattempo era stato trasferito, per la sua attività di proselitismo terroristico.

La sua opera di persuasione non era sfuggita alle guardie carcerarie ed era per altro stata confermata anche da alcuni suoi compagni di cella e da altri detenuti con i quali si incontrava in mensa o nelle ore d’aria.

L’accusa è quella di terrorismo: per aver cercato di reclutare nelle file dell’ISIS alcuni giovani detenuti “al fine di commettere

attentati in Siria, Libia e anche in Italia, uccidendo, utilizzando bombe o armi da taglio”.

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Il proselitismo

Hmidi Saber, questo il vero nome del terrorista in carcere, era affiliato a una delle frange più estreme dell’Isis la colonna tunisina Ansar AI-Shari’a. In carcere aveva individuato in un giovane che sarebbe dovuto uscire di cella prima di lui, il suo punto di riferimento prediletto. Inizialmente si trattava solo di coinvolgere altri detenuti musulmani in momenti di riflessione e preghiera. Ma con il passare dei giorni la sua attività di persuasione diventata sempre più pressante. Soprattutto su giovani e soggetti più fragili dal punto di vista emotivo.

Anche una volta trasferito da Opera in altri istituti carcerari, prima ad Asti e poi Sicilia, Hmidi Saber aveva continuato le sue attività di proselitismo inneggiando apertamente agli attentati dell’ISIS.

 

 

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