“Il 9 febbraio 2020 lavoravamo così. Adesso pure”: tutto ciò che non è cambiato in un anno di Coronavirus

Ad un anno dal Coronavirus, sembra essere cambiato poco quanto niente. La situazione è pressoché identica a quella di 12 mesi fa.

Un anno di pandemia, un anno di Coronavirus, un anno di cambiamenti. Il “modello italiano” era sembrato quello più valido per reggere l’onda d’urto del Covid ma, a valutare gli effetti, le stime sembrano essersi rivelate solo illusorie. La situazione economica in cui versano migliaia e migliaia di persone è catastrofica e la povertà, nell’anno della pandemia, ha sfiorato un record che non si vedeva da quindici anni. Secondo i dati dell’Istat, un italiano su dieci si trova in grave difficoltà economica e l’incidenza della povertà assoluta cresce sia in termini di nuclei familiari sia in termini di individui. Le famiglie sono entrate in crisi e chi godeva di una situazione stabile si è trovato a vivere, inaspettatamente, un incubo dal sapore amaro. I “nuovi” poveri sono diventate le vere vittime della pandemia.

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Quelle che hanno perso ciò che avevano, quelle che potevano dormire ancora sogni tranquilli prima di un terremoto che nessuno pensava mai di poter vivere. Sono nuovi, già; perché poveri non lo erano, ma lo sono diventati. E così, si sono ritrovati senza lavoro e hanno subito perdite per via di lockdown e di chiusure. Pandemia e lockdown stanno rendendo poveri gli italiani, mentre la vita di ciascuno di noi è stata totalmente stravolta. Mascherina e protezioni. Contatti quasi nulli. Dal 9 febbraio del 2020, quando è scoppiato il primo caso di Coronavirus in Italia, è parso chiaro che la vita non sarebbe mai più stata quella di prima. Ma, se l’emergenza pandemica è stata totalmente inaspettata e, per un certo senso, senza colpe, d’altra parte hanno pesato scelte politiche e qualche incompetenza. Si sono susseguite promesse, attese, speranze; ogni volta disattese e illusorie. La realtà è che, ad oggi, è cambiato poco rispetto ad un anno fa.

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“Modello Italia?” 

Il “modello Italia” si è insomma rivelato un’illusione. L’Italia è stata presa in esempio come primo Paese europeo ad affrontare la pandemia e il lockdown; eppure, a distanza di un anno, la situazione è tragica esattamente come allora.  A smontare il mito del modello italiano è stata la superficialità dell’atteggiamento politico e una cattiva governance, così come un sistema di welfare totalmente inadeguato a reggere la crisi. I tagli alla sanità degli ultimi 20 anni hanno infierito su un sistema sanitario che oggi si è rivelato debole ed impreparato. I sostegni ai lavoratori non ci sono e se ci sono arrivano in ritardo. Le scuole sono ancora in bilico tra Dad e aperture improvvise. La crisi economica ha messo in ginocchio lavoratori, famiglie, imprese. L’Italia ha superato quota 100mila morti per Covid. Tutto, oggi, è quasi come allora.

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