Andrea Delogu: cresciuta in una comunità | Il triste retroscena

Il sorriso solare, un’ interessante carriera nel mondo dello spettacolo e della televisione, professionalità impeccabile. Eppure il passato di Andrea Delogu ha una parentesi oscura, che la conduttrice ha voluto raccontare nel 2014 in un libro, dal titolo “La Collina”. 

I successi in Tv

Andrea Delogu è una conduttrice televisiva, radiofonica e scrittrice italiana. Ha fatto il suo ingresso in televisione nel 2002 come Letteronza nel cast  di Mai dire domenica, il programma di successo condotto dalla Gialappa’s Band e dal Mago Forest.

Il suo percorso in TV subito dopo comincia ad essere tutto in discesa. La Delogu infatti entra a far parte di altri programmi famosi, sia su Sky , sia sulla Rai che sulle reti Mediaset. Ce la ricordiamo infatti a Saturday Night Live from Milano, Il processo del lunedì, a Sanremo Giovani del 2015 dove è stata giurata o all’ Eurovision Song Contest nel 2017 come commentatrice e anche recentemente come conduttrice a La vita in diretta Estate del 2020.

L’infanzia a San Patrignano

Non tutti sanno che Andrea Delogu ha un’infanzia molto particolare. Ha trovato il coraggio a raccontarla nel 2014, anno in cui è uscito il suo libro autobiografico, La Collina, scritto con lo sceneggiatore Andrea Cedrola. Attraverso la scrittura la Delogu ha fatto sapere di essere stata concepita nella comunità di San Patrignano, perchè è lì che si trovavano i suoi genitori, perchè si stavano disintossicando.

Andrea in comunità ci è nata, ed è a San Patrignano che ha vissuto i suoi primi 10 anni di vita. Un arco di tempo immenso per una bambina, scandito da amori e soprusi. Il suo mondo apparentemente tranquillo vissuto con i suoi genitori, avvolta dall’amore e dalla serenità, veniva mescolato a quello delle altre persone. Nel suo libro la conduttrice racconta delle catene e delle violenze che non vedeva ma che percepiva. Nonostante ciò, la 39enne ne parla con estrema consapevolezza e serenità: “Ho avuto un’infanzia felice – dice – Mio padre era l’autista e l’uomo di fiducia del capo della comunità (Vincenzo Muccioli n.d.r). Per questo lo vedevo poco, era spesso fuori. Anche mamma aveva un lavoro, si occupava di fotografie. Avevamo una nostra casa e mangiavamo tutti a mensa. Per me era normale vivere in mezzo a 2.000 persone”.

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Andrea Delongu e il dio che poteva vedere e toccare

L’eroina ha preso il sopravvento alla fine degli anni Settanta, strappando alla vita e ai genitori, tantissimi giovani: figli da salvare. San Patrignano in quel periodo era la luce ma anche l’inferno sotto certi aspetti. La storia della comunità di Vincenzo Muccioli, è ritornata ad essere raccontata recentemente, con il documentario di successo di Netflix “SanPa: Luci e tenebre di San Patrignano”. Anche Andrea fa parte di quelle persone che “possono raccontare” e riporta i racconti di un mondo con regole rigide, dove era importante obbedire. “Lì c’era un solo ‘padre padrone.”

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Andrea Delogu  racconta inoltre di quel dio reale: “Noi avevamo un dio, lo potevi vedere, toccare. Era il padre di tutti. Nel libro l’ho chiamato Riccardo. Ci imponeva regole rigide, ma per me era una cosa normale – spiega la scrittrice – C’erano anche punizioni pesanti. L’ho capito solo in seguito. Quando siamo andati via avevo dieci anni e sono tornata a rivedere quei luoghi solo molti anni dopo”.

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