È un triste record quello del rapporto debito PIL dell’Eurozona, raggiunto in questi giorni. Per la prima volta nella sua storia supera il 100%. E’ un indebitamento eccezionale e pericoloso che l’Europa e la BCE dovranno monitorare con estrema attenzione. 
E’ l’Eurostat attraverso i dati aggiornati al marzo 2021 a comunicare questo straordinario valore. La pandemia di Covid ha generato uno stress nel tessuto economico e nei conti degli stati davvero senza precedenti. Varie autorità monetarie e fiscali avevano da tempo messo in guardia contro questo scenario che si è puntualmente avverato.
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La sofferenza generata dalla pandemia ha colpito tutte le maglie del sistema economico, ma il debito dimostra il modo plateale questo stato di cose. E’ precisamente al 100,5% che si attesta il rapporto debito pubblico/PIL. Non sorprende il fatto che rispetto al primo trimestre 2020 nessuno dei 27 stati membri è stato esente da un notevole incremento nel rapporto debito PIL. Ma guardando con la lente gli stati membri dell’Unione Europea, come vanno le cose?
Il complesso scenario italiano
Purtroppo dobbiamo sottolineare che l’Italia si piazza veramente male in questa classifica, anche perché conta un debito pubblico storicamente molto elevato. Facendo un raffronto con il quarto trimestre del 2020, ben 23 stati hanno registrato un aumento del debito e soltanto le virtuose Slovacchia e Bulgaria sono state esenti da ciò. Esaminando gli incrementi del debito degli Stati membri dal punto di vista percentuale emerge come Cipro è aumentata di 6,5%, Repubblica Ceca del 6,3%, Spagna del 5,3%, Slovenia del + 5,2%, Belgio del + 4,4% e l’Italia registri un+ 4,2%.
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Passando al debito pubblico italiano, Eurostat stabilisce che nel primo trimestre 2021 il debito ammonta alla stellare cifra di 2.651.125Milioni di euro.
