Gialli e misteri italiani, Roberta Ragusa, la donna scomparsa nel nulla

Roberta Ragusa scompare nel nulla nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio del 2012. Il marito, Antonio Logli, viene condannato nel 2016 per omicidio e occultamento di cadavere. Il corpo di Roberta però non è mai stato ritrovato. Addirittura si parla di un avvistamento di Roberta, viva, in Liguria.

Roberta Ragusa – MeteoWeek

È notte fonda quel 13 gennaio 2012, temperature molto basse, come da stagione, ed il Paese è concentrato ad occuparsi di ciò che sta accadendo alla Costa Concordia, la nave incagliata nelle vicinanze del porto dell’isola del Giglio, a seguito di una manovra, definita ‘inchino’, una tragedia terribile che fa passare un po’ in secondo piano un’altra questione, la scomparsa di Roberta Ragusa, una giovane mamma di due bambini. Roberta insieme a suo marito, Antonio Logli, gestisce una scuola guida in paese. Il marito, nella tarda mattinata del 14 gennaio, si presenta alla stazione dei Carabinieri di San Giuliano Terme per denunciare la sua scomparsa.

Antonio Logli dai carabinieri

Antonio Logli – MeteoWeek

L’uomo nella sua deposizione alle forze dell’ordine, dichiara che la moglie è scomparsa in un orario compreso tra le 0.00 e le 6.45 di quello stesso giorno, e che lui se ne sarebbe accorto solamente al suo risveglio. Secondo il marito, Roberta si sarebbe allontanata poiché in stato confusionale, a causa di un incidente domestico, accaduto il 10 gennaio 2012: Roberta ha sbattuto la testa, investita dallo stesso Logli, mentre cadeva da una scala con lo scatolone degli addobbi natalizi tra le mani.

Logli non convince i carabinieri

Logli, durante la denuncia appare particolarmente agitato, e con un graffio sulla tempia. La versione dell’uomo non convince i carabinieri. I militari dubitano che Roberta possa essersi allontanata volontariamente, in piena notte, con meno di sei gradi e in pigiama. La donna, non aveva, fino ad allora, mai dato segni di squilibrio. A far aumentare i dubbi e le perplessità dei Carabinieri, anche i movimenti successivi di Antonio Logli, che poco dopo la denuncia, decide di far scomparire la propria auto, parlando di un guasto, ma sottraendola così ai controlli dei cani molecolari. Inoltre, Logli si recherà presso la società dove lavorava per chiedere di fruire di un lungo periodo di aspettativa e due giorni dopo la scomparsa della moglie, viene visto raschiare una macchia dalla sua abitazione. Infine Logli, chiederà a Sara Calzolaio, dipendente della autoscuola, e baby sitter dei suoi figli, di cancellare le mail e di disfarsi del cellulare. I due, all’epoca dei fatti, erano amanti.

Gli investigatori decidono così di approfondire la dinamica della caduta domestica di Roberta e parlano con il medico curante della donna, per comprendere se la caduta possa aver arrecato effettivamente dei danni a livello neurologico. Il medico aveva infatti visitato Roberta dopo l’incidente. Il dottore, conferma la caduta e dichiara di aver trovato Roberta infuriata con il marito, per aver cagionato l’evento. Anche un’amica di Roberta arriva a confermare questo fatto, specificando che l’incidente si sarebbe verificato nel tentativo da parte della donna di prendere la scatola con gli addobbi dalle mani del marito, che si trovava sulla scala, e che questo avrebbe compiuto un brusco movimento, che poi lo avrebbe spinto a piombare di peso su Roberta.

La testimonianza fondamentale

La polizia giudiziaria acquisisce inoltre una testimonianza fondamentale: due persone, Loris Gozi e sua moglie, la notte del 14 gennaio, si trovavano in via Gigli, all’uscita dai campi della famiglia Logli ed entrambi dichiararono di aver visto un uomo somigliante a Logli, che trascinava in auto, contro la sua volontà, una donna con indosso un pigiama rosa. L’auto corrispondeva a quella di Logli e l’abbigliamento a quello di Roberta. La posizione corrispondeva a quella in cui si sarebbero trovati se Roberta fosse fuggita attraverso i campi e se lui avesse tentato di bloccarla con l’auto all’uscita. Loris dichiarò inoltre di aver sentito ad un certo punto un rumore, “come di una botta in testa”. Queste sono le ragioni per cui venne incriminato Antonio Logli: la testimonianza di Gozi, l’episodio riguardante ‘l’incidente domestico’, la relazione clandestina e i suoi strani comportamenti dopo la scomparsa della moglie.

Il corpo di Roberta?

Rino Sciuto, il maresciallo del ROS che lavorò alle indagini dal 2012 al 2016 dichiarò: «Credo che il Logli abbia agito in uno stato d’impeto, e preso dalla confusione, col corpo della moglie in macchina, potrebbe essersene disfatto a circa 700 metri dal luogo in cui li vide Loris Gozi, davanti alla scuola di paracadutismo militare dove c’era una fila di secchioni della spazzatura. Credo che possa essersi sbarazzato così del corpo di Roberta, gettandolo in un secchione, e che l’autocompattatore abbia fatto sparire le prove».

I diari di Roberta

Roberta teneva un diario, in queste pagina, la donna, raccontava dei suoi dolori, della perdita di un figlio a causa di una malformazione congenita «Il mio bambino è morto. Lo hanno dovuto ammazzare. Piango molto. Non riesco a fare niente. Mi sento così sola. Mi manca tanto il mio bambino. Adesso so che lui forse non mi poteva capire quando gli parlavo e forse quando si muoveva lo faceva per riflesso e non per volontà». E ancora: «Oggi è il nostro quarto anniversario di matrimonio… niente da festeggiare, per carità, Antonio se n’è andato senza neanche dirmi ciao». De queste pagine si comprende lo straziante dolore di Roberta e il fatto che il matrimonio fosse effettivamente in grave crisi.

L’ipotesi della Procura

L’ipotesi fatta dalla Procura è che la notte dei fatti, Roberta stesse fuggendo, in pigiama, da un’aggressione del marito e che questo l’abbia uccisa. Il GUP Elsa Iadaresta, il 21 dicembre 2016, condanna con rito abbreviato Logli a 20 anni di reclusione per omicidio e occultamento di cadavere. Il 14 maggio del 2018 la Corte di Appello di Firenze conferma la prima sentenza. Nelle motivazioni si legge che Logli avrebbe ucciso Roberta per questioni economiche, al culmine di un litigio furibondo la notte appunto della tragica scomparsa di questa, il 13 gennaio 2012, quando probabilmente lei scoprì l’uomo al telefono con l’amante. Il 10 luglio 2019 la prima sezione della Suprema Corte di Cassazione confermerà la condanna a 20 anni di carcere. Logli viene dapprima rinchiuso nel carcere di Livorno delle Sughere e successivamente alla Casa di Reclusione di Massa, dove si trova tutt’ora.

L’avvistamento in Liguria e le parole della figlia

Alessia Logli – MeteoWeek

Secondo quanto dichiarato dalla criminologa Anna Vagli, che collabora con l’avvocato massese Enrico Di Martino, due testimoni avrebbero visto Roberta Ragusa viva «I due nuovi testimoni sono toscani e l’avvistamento invece è avvenuto in Liguria circo un anno fa da parte di una persona che ora ci ha cercato: Roberta sarebbe stata vista da sola». La figlia di Logli, intervistata, sulla vicenda avrebbe parlato dell’innocenza del padre «Credo e crederò sempre all’innocenza del mio babbo. Le indagini non sono state fatte bene e lui ha pagato il prezzo di un processo mediatico che lo ha colpevolizzato al di là della mancanza di elementi oggettivi». «Quando mia mamma è sparita io avevo 11 anni e all’inizio mi sembrava strano che in casa nostra fosse venuta ad abitare Sara. Ma poi mi sono abituata, Sara mi è stata vicina durante la crescita. Io e mio fratello avevamo bisogno di una presenza femminile, oltre all’affetto del babbo. Questo, ovviamente, non toglie niente al dolore che sento perché la mia mamma non è più con noi».

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Alessia continua a sperare che sia viva, nascosta da qualche parte: «Se davvero il testimone che dice di averla vista in Liguria avesse ragione, io sarei la persona più felice del mondo. Se mi pare strano che non abbia mai dato notizie di sé in questi anni? Certo che mi pare strano. In questi 8 anni mi sono fatta tante domande, ma senza certezze non so più che cosa pensare. L’unica cosa che so è che il mio babbo non l’ha uccisa». La ragazza, ha dichiarato inoltre di essere felice del matrimonio tra il padre e Sara Calzolaio, la donna con cui Logli aveva una relazione, all’epoca della scomparsa di sua madre Roberta. La proposta di matrimonio è stata fatta direttamente dal carcere, con un anello di plastica.

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Rimangono molti i quesiti aperti in merito alla scomparsa di Roberta Ragusa: dove si trova? Viva o morta che sia, dov’è il suo corpo? Cosa è accaduto quella tragica notte di tanto grave da far scomparire nel nulla una donna?

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