Benno Neumair: al via il processo del 31enne bolzanino che uccise i genitori

Parte oggi il processo all’uomo che nel gennaio del 2021 uccise padre e madre. La difesa punta sull’incapacità di intendere e di volere.

L’anno scorso, in questo stesso periodo, nell’Adige si stavano ancora cercando le tracce di Peter, il padre di Benno Neumair. Il corpo di Peter riaffiorerà a Trento solo il 27 aprile, scorto per caso da un passante. Il cadavere della moglie Laura Perselli era stato invece ritrovato il 6 febbraio a Laghetti di Egna. A ucciderli, il 4 gennaio, era stato proprio il figlio.

La difesa giocherà la carta dell’incapacità di intendere e di volere

Laura e Peter, i due genitori uccisi – Meteoweek

Parte proprio oggi, a un anno di distanza, il processo per Benno Neumair, il 31enne di Bolzano reo confesso dell’uccisione dei genitori e dell’occultamento dei loro corpi. Benno rischia l’ergastolo per il duplice omicidio. Già ricostruita in fase investigativa la dinamica degli eventi, durante il procedimento dovrà essere accertata soprattutto l’imputabilità – o meno – dell’uomo che ha già confessato il delitto.

La partita della difesa si giocherà presumibilmente sulla capacità di intendere e di volere di Benno. I legali del 31enne, Flavio Moccia ed Angelo Polo, tenteranno di dimostrarne l’incapacità di intendere e di volere. Già durante le indagini Benno è stato sottoposto a una perizia psichiatrica che ne ha accertato la seminfermità mentale solo in relazione al primo omicidio, quello del padre, avvenuto dopo una lite tra i due. Mentre, sempre stando alla perizia, Benno sarebbe stato in grado di intendere e di volere quando ha ucciso la madre Laura, un’ora dopo, per coprire l’assassinio del padre. Agli atti dell’indagine, però, non è stato depositato alcun riscontro oggettivo che mostri che Peter e Benno si fossero scontrati. Le circostanze dell’alterco, che secondo gli esperti avrebbe agito come fattore scatenante su Benno fungendo da «detonatore rispetto al suo disturbo di personalità di tipo narcisistico e antisociale», sono state raccontate dall’imputato stesso e dunque potrebbero far parte di una versione di comodo riferita dal 31enne bolzanino.

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Un centinaio i testimoni ammessi al processo, il cui inizio è previsto per le 14 – e dove, curiosamente, la giuria popolare sarà interamente al femminile. La procura ha chiamato a testimoniare 50 persone, 28 la parte civile (Madè, la sorella di Benno, oltre agli zii) e un’altra ventina da parte della difesa che, nel tentativo di dimostrare l’incapacità di intendere e di volere di Benno, ha chiamato a testimoniare persone che potranno raccontare episodi anche datati sulla vita della famiglia Neumair e sullo stato delle relazioni di Benno coi genitori. Per esempio è stata convocata anche la vecchia maestra d’asilo del 31enne. Per via della normativa anti Covid l’aula potrà ospitare solo 40 persone in contemporanea.

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Sarà ampia la copertura massmediatica del processo, anche a livello nazionale, data l’eco di questa drammatica vicenda iniziata il 5 gennaio dello scorso anno, quando Benno si recò nella caserma dei carabinieri di Bolzano per denunciare la scomparsa del padre e della madre. Subito sospettato dagli investigatori, venne arrestato il 28 gennaio. Di lì a poco, l’11 febbraio, confessò il duplice delitto. La Procura bolzanina decise di divulgare la notizia solo un mese dopo. L’udienza odierna si presenta ricca di possibile soprese, con l’ammissione dei testimoni e la fissazione delle successive udienze. La difesa chiederà il rito abbreviato, richiesta che quasi certamente verrà respinta dalla corte dato che l’abbreviato non è ammesso nei processi per reati per i quali è previsto l’ergastolo. Ma gli avvocati di Benno presenteranno comunque la richiesta dato che la normativa che vieta il rito abbreviato per i reati da ergastolo risale al 2019 e dunque sarebbe relativamente recente e passibile di essere modificata o reinterpretata.

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