Omicidio sindaco Angelo Vassallo: sono 9 le persone indagate

A 12 anni dall’assassinio del “Sindaco pescatore” la Procura ha iscritto nuove persone nell’elenco degli indagati come possibili responsabili. Dietro ci sarebbe un traffico di droga che Vassallo era pronto a denunciare.

Importante svolta nel caso dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, cittadina in provincia di Salerno, assassinato il 5 settembre del 2010. Sarebbero 9 le persone indagate dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, i quali hanno subito un decreto di perquisizione e sequestro da parte dei militari del Ros di Roma e della sezione anticrimine.

Il reato contestato è quello di omicidio e di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’ipotesi è quella che Vassallo sia stato assassinato per evitare che potesse portare alla luce con la sua denuncia il traffico di droga di cui era venuto a sapere svolgersi a Pollica, nel porto Acciaroli.

Secondo gli inquirenti subito dopo l’omicidio, avvenuto ormai quasi dodici anni fa, erano state messe in atto attività investigative devianti per “indirizzare le investigazioni nei confronti di soggetti risultati poi del tutto estranei all’episodio criminoso“, come scritto nella nota della Procura di Salerno che dà notizia anche dell’indagine nei confronti dei presunti responsabili. Le indagini della Dda di Salerno si sono concentrate anche sullo svolgimento e sulle reali finalità di queste attività investigative, poste in essere “nella fase immediatamente successiva alla commissione del delitto, in assenza di delega da parte di questa Procura della Repubblica competente all’accertamento dei fatti“.

GLI INDAGATI

Tra gli indagati c’è anche Lazzaro Cioffi, ex brigadiere dei Carabinieri. Cioffi, difeso dall’avvocato Saverio Campana, con una ventennale esperienza al servizio del nucleo operativo dei Carabinieri di Castello di Cisterna. E’ iscritto dal 2018 nel registro degli indagati in relazione alla morte di Vassallo ma, interrogato dai pm della Procura di Salerno, “si era avvalso della facoltà di non rispondere. In seguito Cioffi è stato coinvolto in vicende relative a un suo presunto legame con il clan camorristico Sautto-Ciccarelli, riportando di recente una condanna a 15 anni di reclusione per concorso esterno in traffico internazionale di droga“.ù

Oltre Cioffi risultano indagati anche il tenente colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo e l’imprenditore Giuseppe Cipriano detto Peppe Odeon, titolare di una sala cinematografica a Scafati. La tesi degli inquirenti era stata riportata nel libro-inchiesta La Verità Negata (Paper First), uscito due anni in occasione del decennale dell’omicidio.

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