Reddito cittadinanza: chi potrà continuare a percepirlo con governo Meloni

Reddito di cittadinanza verrà abolito, ma a quanto pare non sarà così per tutti. Ecco che cosa potrebbe accadere

Il reddito di cittadinanza sarà diverso con il nuovo governo che vedrà a capo Giorgia Meloni. Come hanno dichiarato diversi esponenti di Fdi, l’intenzione sarebbe quella di dividere il suddetto sostegno in due misure, lasciando che a percepire questo beneficio sia solo chi non può lavorare.

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Questa, per ora, è l’unica info in merito a chi continuerà a percepire il suddetto reddito o comunque un altro sostegno che magari avrà un nome differente anche durante il governo Meloni. Per tutti coloro invece possono lavorare non sarà dato nessun beneficio economico ma l’opportunità di partecipare a corsi di formazione e di venire assunti tramite incentivi da parte dello Stato.

Attualmente, il reddito di cittadinanza nel nostro Paese costa annualmente, oltre i 10 milioni di euro. L’intento di Fratelli d’Italia è tagliare le risorse, indirizzandone una parte per creare un nuovo incentivo per le assunzioni, in modo da dare opportunità lavorative a chi finora ha proseguito nel prendere il reddito senza però avere prospettiva di un lavoro.

D’altra parte, come afferma Walter Rizzetto, deputato, «uno stipendio permette di richiedere un mutuo, il reddito di cittadinanza no». In attesa di avere maggiori informazioni su come sarà questo nuovo sostegno, vediamo quali categorie potrebbero continuare a percepire il reddito anche con il governo Meloni.

Rizzetto ha tranquillizzato tutte quelle famiglie che finora hanno potuto beneficiare del reddito di cittadinanza dicendo loro che anche nel caso in cui dovesse esserci una riforma, è prevista una forma di sostegno, ma solo per chi non può lavorare.

Non possiamo sapere con sicurezza a quale pubblico si rivolgerà la nuova possibile riforma, però da quanto recita l’attuale legge vigente, sono esonerati dal rispetto degli obblighi previsti dal reddito di cittadinanza le persone che hanno compiuto 65 anni, quelle che sono invalide con percentuale che oltrepassa il 45%, quelle che si prendono cura di una persona che ha grave disabilità nella propria famiglia. E ancora chi è incinta o ha problemi di salute tali da poter svolgere qualunque lavoro.

Ora, non si sa se queste categorie verranno confermate o se anche per tali categorie saranno rivisti gli attuali requisiti. Quel che si sa è che per gli inabili al lavoro ci sarà un sussidio, e l’importo dovrebbe essere superiore rispetto a quel che percepiscono oggi. Vedremo cosa deciderà il nuovo governo.

 

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