Claudio Mandia, la famiglia denuncia la scuola dove lo studente si tolse la vita

La famiglia del diciassettenne morto suicida in un prestigioso college americano dopo tre giorni di isolamento punitivo ha deciso di denunciare la scuola.

I genitori accusano l’istituto privato di aver trattato con disumanità e crudeltà il figlio, che aveva manifestato problemi di ambientamento.

Una causa civile nei confronti della scuola. L’ha annunciata l’avvocato George Bochetto, legale della famiglia di Claudio Mandia, il diciassettenne italiano morto suicida lo scorso 17 febbraio nella prestigiosa EF Academy, nello stato di New York. Oggi l’esposto sarà presentato alla Corte Suprema della contea di Westchester, New York.

Claudio Mandia, studente di 17 anni di Eboli, in provincia di Salerno, si impiccò a New York nella notte tra il 16 e il 17 febbraio del 2022. Il ragazzo fu trovato morto nel college americano che frequentava, l’EF Academy di Thornwood.

Stando a quanto si è saputo, il 17enne sarebbe stato sorpreso a copiare un compito di matematica. Per punizione la scuola lo avrebbe messo in isolamento per tre giorni, in attesa dell’espulsione che potenzialmente avrebbe potuto impedirgli di continuare gli studi negli Stati Uniti. Nella sua stanza, il 17enne si è tolto la vita.

Adesso i genitori del ragazzo hanno deciso di denunciare l’istituto privato nel quale il figlio si è tolto la vita.

Una “tragedia orribile e assurda”: le parole dell’avvocato

“Claudio – ha dichiarato il legale della famiglia Mandia – aveva 17 anni quando si è tolto la vita dopo essere stato messo in isolamento per quattro giorni, accusato di aver copiato il compito di matematica”. L’avvocato si è detto “sconvolto” dopo essere venuto a conoscenza delle circostanze che hanno portato a una “tragedia orribile e assurda”.

La famiglia Mandia punta il dito sulla Ef Academy di Thornwood, un istituto internazionale di élite, accusata di aver trattato in “modo disumano” il ragazzo. Claudio è stato confinato in isolamento, in attesa dell’espulsione dalla scuola, senza ricevere alcun tipo di assistenza psicologica malgrado avesse palesato problemi di ambientamento.

Ferite sul collo

Su, collo del ragazzo i compagni avevano notato segni di ferite, indici di possibili tentativi di togliersi la vita. La cosa era stata segnalata alla direzione, che però non è intervenuta in alcun modo. I genitori di Claudio, Mauro Mandia e Elisabetta Benesatto, appresero della morte del figlio soltanto quando arrivarono all’aeroporto Jfk di New York, dove erano arrivati per andare a trovare il figlio e festeggiare assieme il compleanno.

Tra gli altri sono finiti sotto accusa il direttore dell’istituto, Vladimir Kuskovski, il preside Wayne Walton e la psicologa Chelsea Lovece, al corrente dei problemi di fragilità psicologica e di ambientamento del ragazzo.

Impostazioni privacy