Germania, condannata a due anni ex segretaria (oggi 97enne) di un lager nazista

Irmgard Furchner, 97 anni, è stata condannata a due anni (con condizionale) in quanto ritenuta colpevole di complicità in più di 10.500 casi di omicidio 

L’ex segretaria di un lager nazista, Irmgard Furchner, che oggi ha 97 anni, è stata ritenuta colpevole di complicità in più di 10.500 casi di omicidio e quindi condannata a due anni con la condizionale.

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La donna era stata soprannominata “segretaria del male”, e l’hanno riconosciuta rea di crimini occorsi nel lager nazista di Stutthof, che si trova vicino Danzica, in Polonia. Alla fine di un processo lungo 14 mesi, e che probabilmente potrebbe essere l’ultimo per delitti di stampo nazista in Germania, il magistrato Dominik Gross ha condannato la 97enne per aver dato contributo nell’omicidio di 10.505 persone e per 5 casi di tentato omicidio.

I magistrato hanno infatti deliberato che la donna avrebbe «aiutato e incoraggiato i responsabili del campo nell’uccisione sistematica di coloro che vi erano imprigionati tra il giugno 1943 e l’aprile 1945 nella sua funzione di stenografa e dattilografa nell’ufficio del comandante del campo».

Il processo

L’ex segretaria del lager nazista si è rifiutata di dare risposta alla maggior parte delle domande nel corso del processo. La donna, l’anno scorso, aveva provato a darsi alla fuga ma poi l’hanno arrestata. Nella dichiarazione finale, durante il processo, il 6 dicembre scorso, l’unica cosa che ha detto è stata:«Mi dispiace per tutto quello che è successo. Mi rammarico che in quel periodo fossi proprio a Stutthof. Non posso dire altro», ha chiosato.

La 97enne, all’epoca, aveva 18 anni quando fu assunta dal comandante del campo di Stutthof, dove persero la vita oltre 60 mila persone e in cui furono deportate fino a 100 mila persone. Per questo la donna è stata condannata seguendo il diritto minorile, dato che in quel periodo la donna aveva 18 anni.

I legali della difesa di Furchner ne avevano chiesto l’assoluzione, asserendo che le prove non avevano evidenziato che la donna fosse a conoscenza dei delitti sistematici che occorrevano nel campo di concentramento. A Sky News, un sopravvissuto ha commentato:«Era impossibile non sapere cosa fosse successo».

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