Guerriglia in autostrada tra ultrà napoletani e romanisti: A1 bloccata all’altezza di Arezzo

Le due fazioni si sono scontrate nell’autogrill, all’uscita dell’area di servizio dove nel novembre 2007 venne ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri.

Secondo gli investigatori si è trattato di un agguato in piena regola: decine di chilometri di coda in autostrada, un tifoso romanista accoltellato.

Scontri tra ultrà di Roma e Napoli, con scene di guerriglia, sull’autostrada A1. Teatro del confronto tra le due tifoserie l’area di servizio di Badia al Pino est, fra Monte San Savino e Arezzo. Dove l’11 novembre 2007 trovò la morte Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso dall’agente Luigi Spaccarotella (condannato a 9 anni e otto mesi per omicidio, adesso in semilibertà).

Allora i tafferugli avevano coinvolto tifosi laziali e juventini. Ieri la battaglia ha visto protagonisti i supporter della Roma e quelli del Napoli, entrambi i in trasferta al nord. I romanisti a Milano (per il match col Milan) e i napoletani a Genova, per assistere all’incontro tra Napoli e Sampdoria.

Scontri tra le carreggiate

Tra le due tifoserie, si sa, non corre buon sangue. E l’odio scorre a fiumi dall’omicidio di Ciro Esposito, ucciso nel maggio 2014 a Tor di Quinto da Daniele De Santis prima della finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico tra Fiorentina-Napoli. Gli scontri sono iniziati verso le 13 e si sono prolungati per un’ora fra le corsie dell’autostrada, con lanci di sassi e di bengala tra le due carreggiate. Col rischio di colpire i veicoli che transitavano e di provocare un incidente. O perfino di causare un incendio tra le pompe di benzina.

Coinvolti nella guerriglia circa 550 tifosi (350 del Napoli e 200 romanisti). Pesante il bilancio degli scontri. Sull’A1 si sono formati oltre 15 chilometri di coda tra Monte San Savino e Arezzo, per motivi di sicurezza il tratto è rimasto chiuso per 50 minuti in direzione di Firenze. Solo con fatica la coda è stata smaltita nel pomeriggio. Un tifoso romanista è stato accoltellato alla coscia ed è finito in ospedale ad Arezzo. In serata lo hanno arrestato per rissa aggravata.

Un agguato premeditato?

Secondo le ricostruzioni degli investigatori si è trattato di un agguato premeditato da parte di un gruppo di ultrà partenopei ai romanisti. I supporter biancazzurri all’altezza di Badia al Pino avrebbero rallentato intenzionalmente la marcia dei loro automezzi, fermandosi per dare vita ai tafferugli. E così sono partiti gli scontri, tra grida e insulti. CI sarebbero anche dei contusi, forse anche qualche tifoso ferito.

Era stato approntato un presidio di agenti per evitare i contatti tra le due fazioni, ma l’agguato da parte degli ultrà napoletani è scattato ugualmente al passaggio del corteo di auto e pulmini dei tifosi giallorossi.

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