Isolamento bambini cinesi, il ministro dice no. Ed è polemica con la Lega

Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina risponde ai presidenti di Regione leghisti sull’isolamento dei bambini provenienti dalla Cina. “Dico no con fermezza alla proposta. A scuola si va regolarmente”. Zaia, in primis, aveva chiesto di impedire il loro accesso per 14 giorni. Conte: “Governatori diano segnale di serenità”

foto archivio

“Isolamento dei bambini provenienti dalla Cina? Diciamo no con fermezza. A scuola si va regolarmente”. Il ministro dell’ Istruzione Lucia Azzolina risponde per le rime ai governatori leghisti che, in misura cautelare, avevano chiesto di impedire loro l’accesso a scuola. Quindici giorni la proposta della Lega, per garantire la sicurezza negli istituti ed evitare contagi. Il ministro, però, si è opposto con decisione. “C’è una circolare del ministero della Salute – spiega – che analizza tutti i casi punto per punto. Io mi sento di tranquillizzare gli studenti e le famiglie: la scuola resta un luogo di inclusione. Se non ci sono situazioni come quelle che qualcuno ha descritto a scuola si va”. Secondo Azzolina “non ci sono i caratteri di emergenza tali da giustificare uno stop”.

La proposta era arrivata dai presidenti di Regione di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Oggi è stata ribadita dal governatore Zaia. “Il tema che abbiamo posto al ministero è: il bimbo che arriva dalle zone infette della Cina, cinese o italiano che sia, se asintomatico può entrare tranquillamente a scuola?”. “Che certezza abbiamo – prosegue – che quello studente possa non sviluppare la malattia? Nessuna. Se l’Istituto superiore di sanità e il governo dicono che non c’è nessun problema, siamo tutti felici, altrimenti potremmo dire che abbiamo posto la questione”.

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Salvini supporta Zaia ma Conte dice no: “Portare serenità e non allarmismi”

Matteo Salvini si schiera al fianco di Zaia, sottolineando l’importanza della prevenzione quando al centro del dibattito finisce il coronavirus: “In questi casi – analizza – c’è di mezzo la salute dei cittadini. Possono avere 10 anni o 80 anni, sono cautele ovvie che vanno poste. La richiesta dei presidenti di Regione, quindi, non ha nulla di eccezionale e rientra nella normalità delle cose”. L’ex ministro dell’Interno viene però stoppato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che prova ad abbassare le tensioni.

“Invito i governatori del Nord – precisa il premier – a fidarsi di chi ha specifiche competenza”. Un messaggio forte in linea con quanto affermato dal ministro dell’Istruzione. Conte si è soffermato poi sul coronavirus e sulle differenti reazioni del paese. “C’è qualche segnale di discriminazione – aggiunge – che potrebbe tramutarsi in episodi di violenza. Non vogliamo scivolare in questo scenario. Chi ha un ruolo di rappresentanza politica ha il dovere di dare un messaggio di serenità. Vigileremo su questo affinchè si affronti il caso del coronavirus con responsabilità. Nessuno pensi di approfittare della situazione per manifestazioni discriminatorie o addirittura di violenza”.

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