Giorno del Ricordo per le vittime delle foibe, Mattarella all’evento inaugurale

Il presidente della Repubblica ha aperto le cerimonie del Giorno del Ricordo per le vittime delle foibe. “Il vero avversario da battere è l’indifferenza”, ha dichiarato Mattarella.

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Si aprono le celebrazioni del Giorno del Ricordo, istituito il 10 febbraio per ricordare le vittime delle foibe. E Sergio Mattarella ha voluto partecipare all’evento che ha aperto proprio queste celebrazioni. Il primo evento si è svolto in Quirinale e si è trattato di un concerto in memoria delle foibe. A questo evento hanno preso parte anche alcuni esponenti delle associazioni degli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia.

Le foibe furono una sciagura nazionale – ha dichiarato Mattarella, prendendo la parola poco prima del via del concerto – . Bisogna contrastare nei giorni nostri queste piccole sacche di deprecabile negazionismo militante. Oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è l’indifferenza che si nutre spesso della mancata conoscenza. Si tratta di un evento al quale i contemporanei non attribuirono, per superficialità o calcolo, il dovuto rilievo“.

Mattarella ha proseguito il proprio discorso parlando di ciò che serve al popolo italiano per dare il giusto peso agli avvenimenti che hanno fatto la storia del nostro Paese. “Episodi del genere ci insegnano che l’odio, la vendetta, la discriminazione, germinano solo altro odio e violenza. L’angoscia e le sofferenze delle vittime restano un monito perenne contro le ideologie e i regimi totalitari che, in nome della superiorità dello Stato, del partito o di un presunto ideale, opprimono i cittadini, schiacciano le minoranze e negano i diritti fondamentali. E ci rafforzano nei nostri propositi di difendere e rafforzare gli istituti della democrazia e promuovere pace e collaborazione internazionale“.

Ricordo Foibe, le reazioni del mondo politico

Non mancano altre reazioni di personaggi della politica nazionale, che hanno preso parte all’evento. Il governatore del Friuli Venezia Giulia invita a “far conoscere al
Paese e all’Europa per non cadere nel qualunquismo quotidiano“. Il ministro per i rapporti con il Parlamento e le Riforme Federico D’Incà ha parlato anche degli atti vandalici avvenuti a Marina di Carrara. Sono state danneggiate due targhe di marmo intitolate alle foibe: “Questi atti vandalici confermano la necessità di mantenere viva la memoria“. Il deputato del Partito Democratico Luigi Zanda sostiene che “la ricerca storica è l’arma più potente contro ogni strumentalizzazione“. Dal centro-destra, per bocca di Maurizio Gasparri, viene invocato l’intervento della commissione di Vigilanza Rai per una presunta “tentazione negazionista“.

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