5G, il Copasir: “Situazione non chiara, valutiamo nuova audizione di Conte”

Il presidente Copasir Raffaele Volpi: “Sulla questione c’è ancora troppa indeterminatezza e poca chiarezza”. Nella Relazione al Parlamento il Comitato chiedeva al governo di valutare l’esclusione delle aziende cinesi dalla realizzazione delle nuove reti

giuseppe conte
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

ll Copasir, dopo le polemiche maturate nelle ultime settimane, valuterà la possibilità di sentire nuovamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito allo sviluppo e della gestione delle reti 5G. “Sulla questione – spiega il presidente del Comitato, il deputato della Lega Raffaele Volpi – c’è ancora un po’ di indeterminatezza. Cercheremo delle risposte in tempi brevi. E’ chiaro che il Copasir ha un rapporto fiduciario con il Parlamento, ed è chiaro che nella nostra Relazione non possiamo mettere le evidenze in nostro possesso. Ma è chiaro che se ci siamo espressi all’unanimità ci sono delle prove che ci hanno spinto a quella relazione”.

Il riferimento di Volpi è alla Relazione inviata dal Comitato al Parlamento. In questa l’organismo di controllo sui servizi segreti sollecitava il governo a “valutare l’esclusione” delle aziende cinesi – Huawei e Zte – “dalla fornitura di tecnologia per le reti 5G”. Cosa esaminava la relazione nel dettaglio? Evidenziava che “il Comitato non può che ritenere in gran parte fondate le preoccupazioni circa l’ingresso delle aziende cinesi nelle attività di installazione, configurazione e mantenimento delle infrastrutture delle reti 5G”. “Di conseguenza, oltre a ritenere necessario un innalzamento degli standard di sicurezza idonei per accedere alla implementazione di tali infrastrutture – spiegava – rileva che si dovrebbe valutare anche l’ipotesi, ove necessario per tutelare la sicurezza nazionale, di escludere le predette aziende dalla attività di fornitura di tecnologia per le reti 5G”.

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Il premier Conte potrebbe essere ascoltato nuovamente

Volpi ha, infine, ricordato che società come Huawei e Zte hanno chiesto di essere risentite dal Comitato. Una ipotesi per il momento da escludere. “Non lo faremo – ha spiegato – Ci sono altri paesi che hanno difficoltà a cambiare le scelte perché hanno già concesso le infrastrutture, noi non lo abbiamo ancora fatto e dunque siamo ancora in tempo. Questo vale anche per le torri di trasmissione. L’interesse nazionale deve essere preservato”

Per quanto riguarda Conte, potrebbe essere ascoltato nuovamente. Il premier è già stato sentito dal Copasir esattamente un anno fa e in quell’occasione il premier aveva assicurato che sarebbero stati messi in campo tutti gli strumenti, tecnici e normativi per garantire la sicurezza delle reti, evitando rischi di spionaggio di dati sensibili. Nella successiva relazione presentata al Parlamento, il Dipartimento per la sicurezza nazionale si era così espresso. “Esiste la necessità di mettere in massima sicurezza le infrastrutture a partire dalla rete 5G. Il tutto partendo dalle misure già attivate, Golden Power e Perimetro Cibernetico nonché raccordo fra le due normative”.

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