Coronavirus, l’Oms avverte: “Ci sono ancora molte cose che non sappiamo”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità in una nuova conferenza stampa presenta i progressi nei confronti del coronavirus ma richiama tutti i paesi a fare il loro dovere.

Coronavirus
Coronavirus (GettyImages)

Un virus subdolo

Lo hanno definito un virus subdolo, capace di trarre in inganno anche i laboratori più sofisticati. Un nemico ingannevole, che è in grado di cambiare, di nascondersi, di evolversi a seconda degli ospiti che sceglie e di attecchire praticamente ovunque. I tecnici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano del coronavirus con quasi una forma di rispetto perché sanno che con questo genere di malattia non si scherza. L’argomento che ha tenuto banco nel corso della conferenza stampa di ieri è stata “il futuro…”.

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Quanto durerà

Impossibile dirlo. Il coronavirus sta regredendo in Cina ed espandendosi in modo impressionante non solo in Italia ma anche in Corea del Sud, in Iran, in Giappone. Il grande timore riguarda l’Africa e le aree più povere del mondo. Ma anche il possibile ‘rebound’, ovvero la ricaduta del virus evoluto, o comunque cambiato, rispetto alle sue prime versioni nei paesi dove ha già colpito.

“É ancora un mistero”

In molte cose il coronavirus resta un nemico quasi sconosciuto: “Stiamo analizzandolo ogni giorno e stiamo imparando molto su di lui, ma sono ancora tante le cose che non sappiamo – ammette il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus – la variabile in questa diffusione non è solo la forza del virus ma anche il modo in cui sapremo fronteggiarlo”.

“Alcuni paesi non si sono impegnati”

“Tanti i paesi hanno risposto con grande efficacia ed estremo rigore: altri non stanno facendo assolutamente nulla e questo ci preoccupa molto. Sembra che alcuni paesi abbiano deciso che non devono o che non possono fare nulla. L’impegno politico di fronte a una malattia che ha già ucciso più di 3.300 persone deve essere estremamente serio e non tutti i paesi lo stanno garantendo”.

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“Lo aspettavamo”

Il ruolo dell’OMS è proprio quello di prevedere emergenze come quella rappresentata dal coronavirus: “Ci sono grandi scienziati che hanno lavorato su scenari come quello che stiamo affrontando e sulla loro evoluzione per i decenni a venire. É  il momento di mettere a frutto questi know how. Occorrono piani circostanziati e molto dettagliati che partano dal vertice coordinando ogni aspetto del governo, e dunque non solo il ministero della Salute. Sicurezza, diplomazia, finanza, commercio, trasporti, commercio, informazione, scuola. Questo virus è destinato a cambiarci la vita non solo qui e ora ma anche per i prossimi anni”.

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