Migranti: il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accusa la Grecia di violazione della Dichiarazione universale dei diritti umani dopo l’uccisione del migrante al confine avvenuta stamattina 
Il Presidente Erdogan parla dei migranti e accusa la Grecia dopo l’uccisione di un migrante al confine turco e reagisce con parole forti. “Oggi ogni Paese europeo che cerca di rimandare indietro i rifugiati a cui ha chiuso i confini, picchiandoli e affondando le loro barche, viola la Dichiarazione universale dei diritti umani. La Grecia affonda i gommoni lasciando morire i bambini a bordo“, ha dichiarato dopo la notizia. Sale, così, la tensione tra il governo turco e la Grecia.
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Un morto e 5 feriti
Il Prefetto della provincia frontaliera turca di Edirne ha fatto sapere che negli scontri di stamattina sono rimaste ferite anche altre 5 persone, oltre al migrante ucciso. Intanto sono 135mila i profughi ammassati al confine con la Grecia, che tentano disperatamente di entrare in Europa.
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Migranti, Erdogan parla dell’accordo del 2016
Il 18 marzo 2016 l’Unione Europea e la Turchia hanno siglato un accordo per tentare di fermare i migranti diretti in Europa. Alla Turchia erano stati promessi 6 miliardi di euro affinché si occupasse della gestione dei flussi migratori. Oggi Erdogan ha dichiarato che l’UE non ha rispettato gli accordi presi e ha aggiunto: “Mi hanno offerto un miliardo e ho rifiutato“. Ecco la causa che ha portato la Turchia ad aprire le frontiere.
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Erdogan ha attaccato anche Bruxelles, riguardo ai 700 milioni promessi dall’UE ad Atene per la gestione della crisi migratoria in atto. Il Presidente turco ha parlato, inoltre, della grave ambiguità dell’UE in occasione della visita ad Ankara del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e dell’Alto rappresentante dell’Ue Josep Burrell.
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Per adesso Atene ha diffuso dei dati allarmanti: circa 24mila persone hanno tentato l’accesso nei territori greci e sono state respinte. La Turchia afferma che i migranti che da stamattina si sono spostati verso il confine con la Grecia sono circa 135mila.
