Paragone: “sacrifichiamoci ma Conte usi la stessa fermezza con Bruxelles”

Gianluigi paragone interviene sul nuovo decreto restrittivo voluto dal Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Il politico invita ad attenersi alle regole ma auspica la stessa fermezza nei confronti dell’Europa. 

La parola d’ordine è: “atteniamoci alle regole”. E un monito: “Ora però Conte usi la stessa fermezza che ha avuto con gli italiani verso l’Europa che se ne frega di noi”- Gianluigi Paragone fa una diretta Facebook subito dopo avere appreso del nuovo decreto Io resto a Casa, voluto dal Governo. “L’ho appena ascoltato- dice il giornalista – allora: si tratta di attenersi alle regole che sconvolgono la nostra vita ma lo dobbiamo fare perchè la percentuale di contagio è in crescita. Maggiore è la prevenzione e minore sarà il tempo che passa per tornare a fare una vita normale, che poi normale non sarà”.  Ogni impatto sulla vita sociale – continua Paragone – ha una ricaduta negativa: ora, il primo problema è la salute, ma poi c’è anche il grave problema economico, e per me le due cose viaggiano di pari passo: esiste uno choc economico che si riverbera sui lavoratori dipendenti, sugli imprenditori, sulle partita iva, sugli ambulanti che poi dovranno affrontare come tutti le bollette, gli affitti, i mutui”.

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Per Paragone la questione economica viaggia a pari passo con la salvaguardia della salute e invita Conte a “usare la stessa fermezza che ha usato con gli italiani, ma a Bruxelles. Deve mettere al riparo l’economia e deve farlo a Bruxelles, deve chiedere aiuto alla banca centrale europea. Oggi l’Europa è immatura e mi tengo buono, anzi no, L’Europa è la piu grande truffa politica in corso, nessuno da Bruxelles è venuto qui sul campo a vedere come stava l’Italia, ma è meglio che stia zitto”. Per ora.

 

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