Mercati in disastro come crisi dell’11 settembre: colpa del Coronavirus

La pandemia da coronavirus sta tenendo sotto scacco l’economia mondiale, e questo purtroppo era non solo prevedibile, quanto già appurato a seguito degli ultimi disastrosi risultati riscontrati nella borsa – in particolar modo a Piazza Affari. 

crisi coronavirus come 11 settembre

Proprio su questo clima di terrore e spavento, non solo da epidemia e pericolo contagio, quanto da collasso di sistemi economici e finanziari, la Goldman Sachs ha fatto un preoccupante punto della situazione. Proprio la Goldman Sachs, che è una delle banche d’affari più importanti del mondo, ha dunque organizzato una conferenza telefonica con 1.500 investitori. Un momento di ritrovo del quale ci è offerto un gentile sunto, soprattutto per i comuni mortali non avvezzi a questo genere di lavori, da Nicola Porro.

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Coronavirus, l’analisi di Goldman Sachs: è crisi come l’11 settembre

Come quanto ben delineato dal giornalista Nicola Porro, la situazione che i mercati internazionali stanno vivendo al momento è molto simile a quella che si è verificata quasi vent’anni fa, con l’attacco terroristico e il crollo delle Torri Gemelle. A differenza di quanto è invece possibile leggere altrove, in casi in cui altri analisti avrebbero paragonato l’effetto coronavirus alla crisi dei mutui del 2008.

Eppure, secondo quanto sollevato dalla riunione della Goldman Sachs, “non c’è un rischio sistemico; i governi stanno intervenendo per stabilizzare i mercati e il settore bancario è ben capitalizzato“. Si potrebbe allora sollevare un sospiro di sollievo, secondo quanto rassicura anche Porro: “sarebbe un brutto incubo e non un disastro decennale”.

goldman sachs

Le 10 ipotesi sulla crisi pandemica da Coronavirus

Nella sua analisi, che offre in effetti un sunto di quella effettuata dagli economisti della Goldman Sachs, Porro illustra dunque le 10 ipotesi sulla crisi pandemica da coronavirus che il mondo intero sta attualmente vivendo. Delle ipotesi che, tra l’altro, lanciano uno sguardo al futuro, tentando di prevedere quelli che saranno i risvolti internazionali.

La prima vede in difficoltà America e Germania, rispettivamente prima e seconda economia più importante del mondo; secondo la prima tesi, dunque, ben 150 milioni di americani verranno contagiati dal virus, mentre nei territori della Bundesrepublik saranno forse 58 milioni i contagiati.

La seconda tesi conterebbe invece un picco dei contagi, attualmente atteso in otto settimane. A seguito del picco, i casi di contagi scemeranno, soprattutto in considerazione del fatto che sembrerebbe quasi appurato – quasi – che il Covid-19 sia una malattia stagionale.

In terza posizione nella lista, si presentano dei dati statistici: secondo delle indagini effettuate, tra tutti coloro che sono stati infettati l’80% ha sviluppato una malattia debole. Un 15% dei casi, allora, si ritroverebbe in una situazione poco critica, mentre soltanto un 5% svilupperebbe complicanze gravi. La quarta ipotesi mostra come il tasso vero di mortalità è intorno al 2%, composto soprattutto da anziani e immunocompromessi. Il che vuol dire che 3 milioni di americani rischiano la vita, accanto agli altri 3 milioni che ogni anno muoiono di vecchiaia e altre malattie. Un brutto colpo per il sistema sanitario nazionale.

In merito a ciò, la quinta ipotesi solleva un grande dibattito mondiale sulla reale efficacia della quarantena, rispetto alla “naturale” diffusione atta a creare un’immunità di gregge. Al momento, infatti, il sistema nazionale americano penderebbe più per la quarantena soltanto per la sua capacità di arginare un impatto troppo gravoso sul sistema sanitario.

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Con la sesta ipotesi si esce però finalmente dai confini occidentali. Viene mostrata, infatti, una Cina bloccata, e che rallenta di conseguenza la produzione mondiale. Secondo le stime, sembra ci vorranno sei mesi perché tutto possa riprendere a funzionare regolarmente. Inoltre, come mostra la settima ipotesi, il Pil mondiale sarà il più basso degli ultimi 30 anni, stimato intorno al 2%.

Tuttavia, secondo quanto riporta l’ottava ipotesi della Goldman, più che dal virus l’economia sarà compromessa per la psicologia dei mercati. E infine, nona e ultima ipotesi, il petrolio continuerà ad andare al ribasso

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