Renzi: scuole aperte il 4 maggio. Le repliche: “Dichiarazione poco seria”

Lopalco parla di “valutazione prematura”, lo segue a ruota Rezza. Anche il mondo politico replica a Renzi. “Non servono stregoni”, dichiara Fratoianni. Calenda attacca l’ex premier.

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Le dichiarazioni rilasciate stamattina da Matteo Renzi hanno fatto discutere, come ci si poteva aspettare. Il leader di Italia Viva aveva proposto la data del 4 maggio per la riapertura delle scuole. Attualmente le lezioni proseguono in forma telematica, così come nelle università si darà a breve il via agli esami per la sessione primaverile. Tuttavia, secondo l’ex premier i tempi sarebbero maturi per valutare a inizio maggio il ritorno nelle aule. Ma non si sono fatte attendere le reazioni – neanche a dirlo tutte negative – alle parole di Renzi.

In primis arrivano le dichiarazioni di Pier Luigi Lopalco. Il presidente del Patto Trasversale per la Scienza ha fatto capire che sarebbe folle valutare questa ipotesi. “Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia e fare proclami in questo momento è sbagliato. Il vaccino arriverà tra un anno o chissà quando, se non ripartiamo ora moriremo di fame, non di Covid. Sono convinto che si debba lavorare in sicurezza, con la distanza sociale, con i guanti e le mascherine ma bisogna ripartire perché sennò l’Italia non riapre. Con il Covid purtroppo dovremo convivere per lungo tempo e dovremo costruire un mondo in cui c’è una nuova normalità“.

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Pier Luigi Lopalco non vuol sentire ragioni – meteoweek.com

Quello di Lopalco non è l’unico parere dall’ambito scientifico in merito alle dichiarazioni di Renzi. Anche il virologo Fabrizio Pregliasco ha fatto capire che i tempi non sono ancora maturi per pensare a una data per la riapertura delle scuole. “Pensare di riaprire le scuole è prematuro – ha dichiarato – . È giusto pensare al futuro ma serve molta attenzione. Questo virus non ce lo toglieremo dai piedi velocemente, ma in questa fase è necessario agire per poter arginare la dimensione dei morti che c’è stata in Lombardia“.

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Più o meno simile a quello dei suoi “colleghi” anche il parere espresso da Gianni Rezza. L’epidemiologo e direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità è intervenuto stamani a La7. Anche da parte sua c’è una critica, magari meno efferata, alle dichiarazioni di Renzi. “Non possiamo tenere l’Italia chiusa per sempre, ma occorre vedere prima gli effetti delle misure importanti messe in campo dal governo. Poi si possono studiare provvedimenti magari ‘stop and gò o misure complementari“.

La politica attacca Renzi

Non mancano le reazioni da parte del mondo politico alla proposta di Matteo Renzi per la riapertura delle scuole. In primis quella di Carlo Calenda, forse il rivale politico per eccellenza dell’ex premier. Poche le parole spese dal leader di Azione, ma ben assestate nei confronti del fondatore di Italia Viva. “Caro Matteo Renzi, la tua dichiarazione è poco seria. Potremo riaprire quando la curva inizierà a flettere seriamente. Altrimenti il lockdown sarà stato inutile e dovremo riapplicarlo al primo riaccendersi di un focolaio“.

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Anche il senatore della Lega Gian Marco Centinaio si è scagliato contro Matteo Renzi, attraverso un post su Facebook. “Ancora una volta – scrive il leghista – da Renzi una proposta che fa capire quanta incapacità di ascolto ci sia da parte sua. Mentre la comunità scientifica implora il ‘tutto chiuso’, lui lancia l’ennesima provocazione della disperazione. Lo invito a rispettare quella promessa che aveva fatto dopo le dimissioni da premier nel 2016: l’abbandono della politica“.

Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu si chiede “su quali basi scientifiche il senatore di Italia Viva fa queste affermazioni? Non abbiamo bisogno di apprendisti stregoni irresponsabili“. Mario Adinolfi parla infine di “folle intervista di Renzi, che al 2,2 nell’ultimo sondaggio, prova a fare il Craxi della trattativa quando tutti erano per la fermezza“.

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