Coronavirus, Salvini: riapertura Lombardia sarebbe un grande segnale di speranza

Matteo Salvini si augura che la Lombardia venga riaperta al più presto, e che il governo tenga conto di quanto sarebbe importante come segnale verso il paese.

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Matteo Salvini, segretario e capo politico della Lega, ha rilasciato un’intervista all’emittente radiofonica Rtl 102,5. In questa, ha in primo luogo provato a spiegare le cause che hanno portato la Lombardia a ritrovarsi in poco tempo in una grave emergenza sanitaria, in cui la carenza di posti in letto in terapia intensiva ha purtroppo portato alla morte di molte persone. Il leader del Carroccio ha infatti affermato che “120mila cittadini di altre regioni sono venuti a curarsi in Lombardia, un record.”. E questo a suo parere, è stato tra i motivi principali che hanno portato gli ospedali a non avere più posti disponibili.

Riguardo poi tutte le critiche che vengono mosse alla regione riguardo la gestione dell’emergenza coronavirus, Salvini ha chiesto di aspettare la fine di questa epidemia e soltanto dopo mandare degli ispettori per verificare se davvero gli ospedali lombardi potevano fare di più.

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Gli è poi stato chiesta un’opinione su una possibile riapertura della regione, magari graduale, come sta ad esempio avvenendo nel Veneto governato da Luca Zaia. Su questo, il capo politico della Lega ha risposto che:“Chiedere la riapertura da parte della Lombardia è un grande segnale di concretezza e di speranza, spero che il governo ne tenga conto”

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Coronavirus, Salvini: per ricostruire c’è bisogno della collaborazione di tutti

Per quanto riguarda la chiusura degli edifici scolastici, Salvini ha dichiarato che lui personalmente non avrebbe alcun tipo di problema a rimandare i suoi figli a scuola. A patto però, che ogni istituto sia in grado di garantire “sanificazione, distanze e dispositivi di protezione”. 

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Sul suo rapporto con il governo, ha invece affermato che “lavoro con il governo che c’è ma è chiaro che per ricostruire c’è bisogno della collaborazione di tutti. Se decidi di far da solo non farmi fare cinque riunioni per parlare di proposte che poi mi vengono bocciate. Per ricostruire serve il meglio: lascio ai cittadini stabilire se questo è il meglio, ma non è il momento di entrare nel merito”

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