Coronavirus: i 7 Paesi che hanno resistito meglio sono guidati da donne

Anche se la statistica a volte inganna, rimane il fatto che i sette paesi che hanno gestito meglio l’emergenza non sono governati da uomini. 

(Photo by Hagen Hopkins – Pool/Getty Images)

Le nazioni che al momento stanno riuscendo a contenere meglio di tutte le altre l’epidemia di coronavirus, hanno una cosa in comune: sono tutti guidate politicamente da donne. Si tratta di Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Germania, Taiwan e Nuova Zelanda. 

Coronavirus: Taiwan e Nuova Zelanda hanno impressionato il mondo

In particolare Taiwan e Nuova Zelanda, hanno impressionato il mondo per come sono riuscite fino ad adesso a gestire e contenere la pandemia. Soprattutto perché si tratta di due paesi che si sono ritrovati per loro sfortuna vicinissimi all’epicentro dell’epidemia. 

Nell’isola cinese governata da Tsai Ing-wen, al momento i decessi causati da Covid-19 sono soltanto sei, e le 124 misure adottate dal governo allo scopo di contenere il virus, hanno persino permesso di evitare il lockdown al paese. E come se non bastasse, adesso si ritrovano addirittura ad essere loro ad aiutare il mondo contro questa emergenza, esportando mascherine per tutto il globo. 

La Nuova Zelanda invece, governata dalla giovanissima Jacinda Ardem ( ha appena 39 anni) dopo i primi sei casi, ha deciso subito di ricorrere al lockdown totale. Una misura che ha portato enormi benefici considerato che nello stato oceanico i morti da coronavirus sono attualmente soltanto nove. 

Coronavirus: l’organizzazione della Germania e la leadership di Angela Merkel

Per quanto riguarda invece la Germania guidata da Angela Merkel, nonostante la sua grande leadership è riconosciuta in tutto il mondo, così come le grandi capacità organizzative del paese che guida, non è così semplice spiegarsi come stia facendo a gestire così bene l’emergenza. Soprattutto se si fa il raffronto con tutti gli altri paesi europei. 

Photo by Adam Berry/Getty Images)

Sicuramente si può affermare che  il sistema di assicurazioni obbligatorie, recentemente riformato, ha avuto un ruolo fondamentale nel contenimento del virus. E paradossalmente, sembra che il modello mutualistico tedesco si stia rivelando più efficace di quello di tipo universale italiano, l’SSN, che continua a essere lodato nei libri di storia come uno degli esempi più riusciti di sistema sanitario nazionale della democrazia occidentale. 

Non bisogna poi dimenticare l’enorme disponibilità di posti letto in terapia intensiva di cui dispone la Germania, che ha permesso di evitare che gli ospedali subissero quella carenza di posti letto che il nostro paese ha invece patito in maniera drammatica. E anche il fatto che la rete di poliambulatori sul territorio sia aumentata in pochi anni da 1.500 unità a 3.173 ha sicuramente avuto fatto la sua parte nella gestione dell’emergenza. La Merkel poi è stata molto brava nel fare in modo che la popolazione tedesca prendesse fin da subito sul serio la situazione, scavalcando certe incertezze governative sulle scelte politiche da intraprendere, che si verificate in altri paesi europei. 

Coronavirus: il Belgio è invece l’eccezione

Certo, non sempre basta una donna a fare in modo che il coronavirus non diventi un’emergenza drammatica. Anche se è difficile pensare che sia una coincidenza che il fatto tutti questi paesi citati, e che stanno ricevendo gli elogi da tutto il mondo per come hanno gestito la crisi, siano guidati da donne.

Ma la storia insegna, che la statistica è complessa e a volte inganna. Ad esempio c’è il caso del Belgio governato da Sophie Wilmes.

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La sua nazione è stata una di quelle più fortemente colpite dall’epidemia, e nonostante la Wilmes sia stata chiamata a dirigere un governo d’emergenza proprio per fronteggiare la pandemia, al momento i numeri in Belgio sono drammatici, considerato che a causa del Covid-19, sono già morte 4.500 persone. 

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