Coronavirus, Salvini: “Governo ascolti il nostro piano o basta concordia”

Coronavirus, Matteo Salvini lancia l’ultimatum al governo durante un’intervista al Corriere: “Le mie idee sul Cura Italia tutte bloccate. Il primo maggio presenteremo il progetto di ricostruzione”.

coronavirus salvini
(Foto di Filippo Monteforte, da Getty Images)

Il leader della Lega Matteo Salvini continua ad alzare i toni contro il governo durante l’emergenza coronavirus, contro quella che a detta del leader della Lega è una gestione troppo autoritaria. Durante un’intervista del Corriere ha affermato: “Il governo ascolti il nostro piano o basta con la concordia nazionale“. Poi ha lamentato: “Le mie idee sul Cura Italia tutte bocciate. Il primo maggio presenteremo il progetto di ricostruzione”. Il progetto prevede un alleggerimento della burocrazia e l’azzeramento delle cartelle esattoriali. Poi la sfida: “Vedremo se a Palazzo Chigi ci sarà una serietà diversa“.

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Già il 10 aprile Matteo Salvini si era rivolto direttamente al capo dello Stato. Erano i giorni dell’annuncio di una mozione di sfiducia al ministro Gualtieri per la sua gestione dell’emergenza coronavirus. Salvini aveva affermato: “Presidente Mattarella lei ci ha chiesto di collaborare, per un mese abbiamo collaborato, abbiamo ascoltato, abbiamo suggerito, abbiamo inventato, abbiamo accompagnato, ci hanno ascoltato zero. Di più stanno prendendo delle decisioni alle spalle degli italiani, che pagheranno i nostri figli, solo per tirare a campare”. Sulla sfiducia al ministro Gualtieri, oggi Salvini commenta: “Ragazzi, qui siamo al giorno 45 di chiusura… Noi abbiamo esercitato per 40 giorni l’arte del dialogo, della pacatezza, del velluto. E abbiamo presentato 204 emendamenti costruttivi al decreto Cura Italia. Tutte cose concordate una per una con commercianti, agricoltori, medici, sindacati. Risultato: 203 emendamenti bocciati“.

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(Foto di Miguel Medina, da Getty Images)

Salvini tranchant anche sul Mes, il fondo dell’Unione Europea per l’emergenza coronavirus: “Il Mes lo pagheremo con il sangue”. E di nuovo l’attacco alla coerenza di Conte: “Ma scusi: Giuseppe Conte non diceva che non avremmo firmato il Mes? Non diceva che il Mes è vecchio? Non ci è venuto a dire che non era necessario votare in parlamento perché tanto il Mes non lo avremmo firmato?”. Nessuna clemenza neanche per i bond accettati dalla Commissione europea: “L’emissione di bond servirà a finanziare l’European recovery fund , su cui il Consiglio ha deciso di non decidere. Per valutarne i vantaggi bisognerà vedere quali eurotasse saranno introdotte per ripagarli. L’unica cosa certa per ora è quella che nessuno voleva: il ricorso ai fondi del Mes. Soldi prestati a scadenze troppo brevi e a precise condizioni, decise da Berlino. Ne riparleremo tra due o tre anni”.

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Qual è dunque l’alternativa proposta dal leader della Lega? “Le condizioni più vantaggiose, quelle a costo zero, sono i soldi della Banca centrale europea. Sono le risorse usate alla Mario Draghi, per intendersi… A qualunque costo, whatever it takes. La Bce, come le altre banche centrali, serve per stampare moneta e garantire soldi agli stati. Da qui alla fine dell’anno, per l’Italia sono previsti 200 miliardi di emissioni. Potevano essere benissimo 300, o di più. Ma non si tratta solo di questo, ci prendono in giro”.

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Ma il nemico principale della Lega resterebbe la mancanza di dialogo tra governo e forze di opposizione. Già mercoledì in una diretta Facebook aveva affermato: “Se dice dialoghiamo e poi stanotte la sua maggioranza boccia tutti, dico tutti, gli emendamenti della Lega significa che la voglia di dialogo di Conte serve alle telecamere ma in concreto si riassume a zero”. Sempre sui social, Salvini dice di star lavorando a un piano di ricostruzione nazionale e preme sul “ritorno alla libertà” già dal 25 aprile.

 

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