Migranti, Vaticano: più tutele a 50 milioni sfollati interni

Il Documento del Dicastero per Sviluppo umano approvato dal Vaticano lancia appello per migranti interni, 50 milioni di sfollati all’interno di un Paese per guerre o calamità. Ma per loro nessuna protezione internazionale.

vaticano migranti
(Foto di John Moore, da Getty Images)

Il Documento del Dicastero per lo Sviluppo umano redatto dal Vaticano evidenzia: sono circa 50 milioni i migranti interni, ma non possono godere dello status di rifugiato e della protezione internazionale. Sono i migranti costretti a continui spostamenti all’interno di un Paese, mossi soprattutto da guerre o calamità. Le loro condizioni di vita sono estremamente precarie, ma non hanno accesso a nessuna protezione giuridica. Il Documento è stato approvato dal Papa, che chiede uno sforzo alle chiese locali. L’impegno deve essere massimo, e lo scopo è di mettersi in azione per garantire anche ai migranti interni condizioni di vita accettabili. E per applicare i “quattro verbi usati da Papa Francesco per i migranti: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.

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Ma il Vaticano ribadisce che gli sforzi delle chiese non bastano. “La responsabilità primaria per la loro protezione resta in capo alle autorità nazionali, che sono a volte restie o non in grado di far fronte alle loro esigenze di tutela. Pertanto, è di cruciale importanza che la comunità internazionale cerchi forme costruttive di rafforzamento e supporto a suddetta responsabilità, pur nel rispetto della sovranità nazionale”. Il Vaticano quindi lancia un appello: è necessario un maggiore impegno per un fenomeno spesso slittato in secondo piano. Come sottolineano il cardinale Michael Czerny e Padre Fabio Baggio, Sottosegretari al Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, Sezione migranti: “Il forte interesse della comunità internazionale nella migrazione forzata attraverso le frontiere internazionali ha, talvolta, distolto l’attenzione da chi è costretto a migrare senza, tuttavia, lasciare il proprio paese”.

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(Foto di John Moore, da Getty Images)

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E ancora: “Questo ha aumentato la vulnerabilità degli sfollati interni e il loro bisogno di tutela dei diritti umani e di assistenza umanitaria”. Soprattutto considerando che “un elevato numero di sfollati interni è spesso intrappolato in situazioni disperate, nel mezzo di combattimenti o in aree remote e inaccessibili, isolati da aiuti o soccorsi in caso di emergenza”. Nonostante le difficili condizioni di vita, gli Stati restano assenti. “Anche se essi sono spesso costretti a fuggire allo stesso modo e per le medesime ragioni dei rifugiati, gli sfollati non rientrano nel sistema di protezione internazionale previsto dal diritto internazionale dei rifugiati”. L’appello del Vaticano è chiaro: questi migranti versano nelle stesse precarie condizioni degli altri migranti, e necessitano di aiuti e protezione. Stati e comunità internazionali non possono dimenticarli. L’appello è, ovviamente, rivolto anche agli organi di Chiesa, anche nelle sue istituzioni a livello locale. A loro spetterà il supporto pratico, per quanto possibile, a persone e famiglie dimenticate nel limbo delle migrazioni interne.

 

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