Morgan, la dolorosa confessione: “Sono arrivato a pesare 47 kg”

Morgan mette nero su bianco la sua vita e rivela un retroscena drammatico sulla fine della relazione con Asia Argento: “Ebbi un crollo fisico, arrivai a pesare 47 chili”.

Morgan

La vita di Morgan diventa una trilogia e il primo libro è in uscita domani, 14 maggio. Si intitola “Essere Morgan – La casa gialla” e prende spunto dal modo in cui la figlia Anna Lou, nata dalla relazione con Asia Argento, chiamava l’appartamento in cui è cresciuta con il padre nei primi quattro anni di vita.

Quella casa, oggi, è sotto sfratto e Morgan ha tentato in ogni modo di salvare quelle mura che fungevano da laboratorio artistico. “Il ministro (Franceschini, cui ha scritto una lettera, ndr) avrebbe dovuto dire ‘giù le mani dalla casa di Morgan’. Era compito suo dire che aveva un valore artistico – ha detto il cantautore in una intervista per Il Corriere della Sera – . Non si è degnato. Ha detto che non ci poteva fare nulla perché non era un edificio storico”.

“Asia Argento? Che crudeltà…”

“[…]Adesso che è tutto ammassato in un deposito, ha perso il valore artistico”, ha aggiunto Morgan, che non ha esitato a puntare il dito contro Asia Argento per le sorti della sua abitazione.

Spiegando i motivi del titolo “Essere Morgan – La casa gialla”, primo libro di una trilogia, il cantautore ha aggiunto: “Era come la chiamava Anna Lou, mia figlia che ho cresciuto lì nei primi 4 anni di vita. Pensate alla crudeltà di Asia.. Ora è tutto in un deposito, senza ordine”.

Morgan, quindi, continua a nutrire rancore nei confronti della sua ex compagna e, proprio riguardo la fine della loro relazione, rivela di aver vissuto un periodo drammatico. “(Ebbi, ndr) un crollo fisico dopo la fine della storia con Asia. Una notte mi guardai allo specchio: ‘Domani potrei non essere più al mondo’ – ha ricordato – . Chiamai Alice Pedroletti per testimoniare il momento”.

Morgan e Asia Argento

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Morgan e i (nuovi) rapporti con Bugo

Nella lunga intervista, inoltre, Morgan anticipa anche che il secondo libro della trilogia si intitolerà “Dov’è Bugo?”. “Una ricostruzione cinematografica, con nomi inventati, dei fatti sanremesi”, ha anticipato, lasciando intendere che i rapporti con il collega si siano rasserenati dopo il Festival di Sanremo.

“(I colleghi, ndr)? […] Li disprezzo. Pensano solo al conto corrente, non hanno senso civico. Lo si capisce anche dai testi delle canzoni dei miei coetanei: non vorremo paragonarli a Vecchioni e Guccini, vero? – ha continuato, asserendo di apprezzarne solo alcuni – . Chi salvo? Vittorio Sgarbi, il Club Tenco, Pupi Avati, il senatore Pittoni, Sergio Staino… Nella musica Tiziano Ferro che è stato sensibile nonostante in passato avessi detto cose acide sul suo conto e, dal mondo underground, Lodo Guenzi, Angelica… e anche Bugo”.

E, proprio riguardo quest’ultimo, lancia l’ennesima frecciata relativa il Festival: “Mi ha strumentalizzato. Mi ha fatto cantare mentre ero sotto sfratto… voleva solo il mio nome e la mia voce”.

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