Papa Giovanni Paolo II, il cardinale svela perchè non si dimise

Il Cardinale Giovanni Battista Re è stato al fianco di papa Wojtyla fino al giorno della sua morte. “Disse che fu la provvidenza divina a volere che fosse pontefice”, dichiara.

papa wojtyla

Karol Wojtyla avrebbe compiuto 100 anni in queste ore. Il mondo sarebbe stato pronto a celebrare quello che era meglio noto come Giovanni Paolo II. E in queste ore si sta tornando a parlare tantissimo di lui. Il Corriere della Sera ha contattato il cardinale Giovanni Battista Re, uno dei prelati che è stato al fianco del sacerdote polacco fin dall’inizio. Il cardinale ha ricordato il papa, fin dal primo incontro: Ero in Segreteria di Stato da otto anni. Con noi c’era un sacerdote polacco, monsignor Jozef Kowalczyk. Quattro giorni dopo l’elezione, mi portò la prima omelia scritta in polacco da Giovanni Paolo II e tradotta in italiano da polacchi“.

Subito mi impressionò – prosegue Re – per la grande umanità, l’attenzione alle persone, la profondità di pensiero, e la semplicità nel tratto. Poi notai che in lui non c’era frattura fra ciò che pensava e ciò che diceva; fra ciò che appariva e ciò che era nella realtà. Era grande come Papa, ma anche come uomo“. Il cardinale ha anche fatto sapere ciò cha aveva pensato dopo la scoperta dell’elezione di Wojtyla come Pontefice: “Mai avrei pensato che il conclave avrebbe scelto il cardinale di una diocesi oltre la cortina di ferro!“. Re spiega che il cardinale Casaroli lo definì “un uomo di visione” che avrebbe portato grandi novità.

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Si parla poi di uno dei momenti più difficili del pontificato di Karol Wojtyla, l’attentato del 1981. Re svela che questo episodio non lo indebolì, anzi “aumentò la sua volontà di lottare con tutte le energie per il trionfo del bene“. E nella sua prima celebrazione in piazza san Pietro dopo l’attentato, “alla fine scese a piedi da solo, come prima, i gradini del sagrato per salutare gli ammalati uno a uno e la folla“. Il prelato ricorda anche che, la sera dopo, ci furono avvertimenti sui rischi che il Santo Padre stava correndo. “Lui reagì vigorosamente – svela Re – , dicendo con forza che era deciso a continuare il suo ministero come prima e fino in fondo“.

Karol Wojtyla e Jorge Bergoglio – meteoweek.com

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Papa Giovanni Paolo II e il suo impegno politico

La reazione del cardinale all’esclamazione del papa fu la seguente: “Vostra Santità è stato salvato dalla Madonna. Ora la Madonna deve “salvare la faccia” conservando Lei per lunghi anni di vita. Sarebbe strano che la Madonna fosse intervenuta a salvarle la vita soltanto per breve tempo”. La replica di Wojtyla fu altrettanto forte, in quanto disse che “le vie di Dio a volte sono diverse dalle nostre. Il futuro è nelle mani di Dio”. Un legame tra Giovanni Paolo II e la Madonna che fu rafforzato dalla sua decisione di collocare un’immagine della Madonna nel punto in cui avvenne l’attentato.

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Con Re si è parlato anche del peso che Papa Giovanni Paolo II ebbe sul fronte politico. Il cardinale svela che il Santo Padre era contro il comunismo per motivi politici e religiosi, ma si schierò anche contro il regime sovietico. “perché era un sistema che professava l’ateismo“. Inoltre fu importante anche il ruolo che giocò nella fondazione di Solidarnosc, con Wojtyla che incoraggiò Lech Walesa dicendo che “le sue idee erano giuste, e quindi avrebbero finito per prevalere“. Re svela che a colpirlo di Giovanni Paolo II furono “la sua sicurezza, le sue certezze, la capacità di parlare alle folle” e soprattutto l’intensità della sua preghiera.

Gli ultimi giorni di Giovanni Paolo II – meteoweek.com

La malattia e gli ultimi giorni

E poi si parla della sua malattia. “Nella prima parte del pontificato colpì la sua energia – svela Re – , il suo dinamismo, i viaggi su tutte le strade del mondo. Nell’ultimo periodo impressionò la forza e la serenità con cui continuò a compiere la sua missione. Si sottopose ai vari interventi che i medici giudicarono utili sempre con serenità e coraggio. Fino all’ultimo si conservò in piena lucidità mentale“. Il cardinale svela che il pontefice non si dimise perchè, come diceva lui stesso, “è stata la Provvidenza Divina a volermi Papa. La Provvidenza mi ha voluto qui; sia la Provvidenza a decidere quando devo terminare. Ha tante vie per farlo. Lascio a Dio questa decisione“.

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Infine, gli ultimi giorni di Giovanni Paolo II prima della morte: “Negli ultimi giorni mi impressionò il fatto che Giovanni Paolo II fosse pienamente sereno, nonostante il declino fisico, in particolare la difficoltà di parola. Non aveva affatto paura della morte. Per lui la morte era il passaggio attraverso la porta che conduce all’incontro con Dio“.

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