Omicidio Raciti, Speziale resta in carcere per evitare nuovi reati

Il Tribunale di sorveglianza di Caltanissetta ha rigettato la richiesta del legale. Antonino Speziale resta in carcere per l’omicidio dell’ispettore capo Filippo Raciti.

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Niente arresti domiciliari per Antonino Speziale. L’uomo finito in carcere per l’omicidio dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti, avvenuto il 2 febbraio 2007 al termine della partita di calcio tra Catania e Palermo, si è visto rigettare la richiesta di tornare a casa a scontare la sua pena. A presentarla era stato il suo legale Giuseppe Lipera. Alla base della richiesta del legale di Speziale c’era l’eventualità di una misura alternativa alla detenzione in carcere. Ricordiamo che il giovane ragazzo catanese è stato portato in carcere il 12 novembre del 2012.

E sono arrivate le motivazioni che hanno indotto i giudici del Tribunale di sorveglianza di Caltanissetta a rigettare la richiesta del legale. Quanto è stato proposto da Giuseppe Lipera “è da rigettarsi in quanto non appare idonea a favorire la rieducazione del reo né ad assicurare la prevenzione del pericolo di commissione di altri reati”. Dunque l’autore dell’omicidio di Filippo Raciti resterà in carcere a scontare la restante parte della pena che gli è stata inflitta. Ricordiamo che Antonino Speziale dovrà scontare una pena di otto anni di reclusione, con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

Il 2 febbraio 2007 morì l’ispettore Raciti – meteoweek.com

Dunque gli restano da scontare poco più di sei mesi, visto che il giorno di fine pena è stato fissato per il prossimo 15 dicembre. In questi sei mesi, ad Antonino Speziale non sarà consentito uscire dal carcere. E alla base della decisione presa dai giudici del Tribunale di Sorveglianza di Caltanissetta, oltre alla possibilità che il giovane possa commettere altri reati, c’è la gravità del reato stesso per cui è attualmente detenuto. Per questo motivo, la richiesta fatta pervenire alcuni giorni fa dal suo avvocato è stata rigettata dopo un attento esame della stessa richiesta.

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In particolare, stando a quanto è stato esaminato dai giudici del tribunale nisseno, ci sono anche le azioni messe in atto da Antonino Speziale durante la sua detenzione in carcere. Nel solo 2020, a quanto pare, l’assassino dell’ispettore capo di polizia avrebbe commesso ben tre gravi illeciti disciplinari. Si tratta di promozione di disordini e di sommosse, atteggiamenti offensivi nei confronti delle guardie e di altri carcerati, e infine la promozione di ulteriori proteste all’interno del penitenziario. Ragioni per cui non può essere consentita l’uscita dal carcere dell’omicida di Raciti.

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