Finanziamenti dal Venezuela, le parole del Movimento 5 Stelle su Maduro

Arrivata oggi l’inchiesta scandalo del giornale spagnolo Abc, che parla di finanziamenti da parte del governo venezuelano al Movimento 5 Stelle. Notizia poi smentita dai consolati stessi del Venezuela in Italia, rimangono però ancora ambigue la posizione e le parole dei grillini nei confronti dell’ultimatum a Maduro del 2019.

di battista - movimento 5 stelle maduro

Come si apprende da quanto è stato riportato dal quotidiano spagnolo Abc, il governo di Chavez (predecessore di Maduro) avrebbe finanziato il Movimento 5 Stelle con l’ingente cifra di 3,5 milioni di euro. Secondo quanto mostrato da un presunto documento dei servizi segreti venezuelani, risalente al 2010 e pubblicato proprio dalla rivista spagnola, il ministro degli Esteri avrebbe infatti inviato al consolato di Milano una valigetta contenente la suddetta somma, in contanti, per finanziare in nero il partito pentastellato.

Dal canto suo, però, pare siano già arrivate le accese riposte dell’ambasciata del Venezuela a Roma, atte a smentire completamente l’intera vicenda: “Si tratta di un’informazione falsa e assurda, adiremo le vie legali“, tuona infatti per primo il consolato dalla Capitale.

LEGGI ANCHE: M5S, nuova strategia di Di Maio: “Conte potrebbe essere il nuovo candidato premier del movimento”

LEGGI ANCHE: USA, guarire dal Covid ti costa: fattura da 1 mln per un paziente ricoverato in ospedale

Smentito il finanziamento: “notizia completamente falsa”

“È una notizia già uscita nel 2016 ed è completamente falsa. Rispunta ora dopo che Maduro ha convocato le elezioni e che è stato designato il consiglio da parte del governo e delle opposizioni per indirle. D’ora in avanti ci aspettiamo una catena di notizie false“. Queste sono le parole del console venezuelano a Milano, Giancarlo Di Martino, rilasciate ai giornalisti dell’ANSA.

Un commento che nega e smentisce la vicenda legata ai presunti finanziamenti mossi governo venezuelano a favore del Movimento 5 Stelle nel 2010, fatta (ri)emergere dal spagnolo Abc proprio nelle ultime ore. La fonte dell’ambasciata del Venezuela a Roma, inoltre, riferisce come a conferma di quanto già spiegato da Di Martino, nel 2010 il Movimento 5 Stelle – essendo appena nato – era ancora “completamente sconosciuto in Venezuela“, mentre il console venezuelano di Milano additato come coinvolto in questi passaggi “in nero” di denaro, si era appena insediato nella sede italiana.

Le parole di Di Battista e Di Stefano su Maduro

Una vicenda molto particolare, questa, che secondo i media – e non soltanto secondo quelli internazionali – pare tratteggiare dei legami di “favoritismo” tra il governo chavista di Maduro e la posizione del partito pentastellato. Legami che, tra l’altro, sempre secondo quanto è stato portato all’attenzione dal giornale spagnolo, risalirebbero a diverso tempo prima rispetto alle più recenti posizioni di “non ingerenza” e “neutralità” sfoggiate dai grillini davanti alla scadenza dell’ultimatum a Nicolas Maduro, ad inizio 2019.

LEGGI ALTRE NOTIZIE DI CRONACA: CLICCA QUI

Come infatti ha fatto notare il Corriere con un video pubblicato online, mentre gran parte dell’Europa era pronta a riconoscere Juan Guaidò presidente ad interim del Venezuela, Di Battista lo scorso anno parlava così della situazione politica di un Paese che versava nel caos: “Non riconosciamo Maduro ma nemmeno un presidente che si autoproclama come Guaidò“. Perché “qualsiasi sia la nostra visione delle cose, di Maduro, del chavismo e dei rapporti politici in Latinamerica, qualsiasi cambiamento in Venezuela deve avvenire in un contesto politico, democratico e non violento”, recitava il collega Di Stefano, sempre interpellato in merito alla questione.

Impostazioni privacy