Zangrillo:” Nessuna seconda ondata. Secondo me il virus si ferma qua”

Il primario di anestesia e terapia intensiva dell’ospedale Vita-Salute San Raffaele di Milano controbatte su chi crede che il coronavirus tornerà con la stessa carica di prima in autunno. La malattia, sottolinea “è uniformemente scomparsa nel contesto nazionale”.

In un’intervista al “Corriere”, il medico riporterebbe una situazione del virus estremamente positiva. Secondo lui infatti, il virus circola ancora, ma in modo benigno. Sembra lontana allora una nuova emergenza, la paura degli ospedali pieni, le migliaia di vittime che hanno attraversato la triste storia del nostro Paese negli ultimi mesi. Sono tutti d’accordo? Ovviamente no, le opinioni a riguardo sono discordati sul possibile ritorno del virus: tra chi crede che ritorneremo alla Fase 1 per ottobre e chi, come Zangrillo, pensa a questo punto di poterselo lasciare alle spalle. Secondo il medico, le misure d’isolamento e distanziamento sociale hanno funzionato: “la forza del virus si è notevolmente ridotta e potrebbe fermarsi qua”. Il primario commenta anche la triste situazione in Veneto, regione in cui l’indice di contagio è tornato a salire, arrivando ad un “Rt” pari a 1,63. “Credo che abbia ragione il presidente Zaia a voler esercitare il controllo sui cluster e impedire che chi è oggetto di sorveglianza possa sfuggire: è la base della prevenzione”, commenta riguardo all’imprenditore che avrebbe contratto il coronavirus in Serbia.

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Non nega che il virus stia ancora circolando, ma sicuramente circola in modo più blando, ci tiene ad aggiungere Zangrillo. Adesso sembrerebbe molto meno aggressivo, perché come tutti i virus, si adatta al suo ospite. Sugli Stati Uniti precisa che la circolazione del virus tra i giovani, proprio come in Italia, ha perso la sua carica letale, per questo la mortalità non è aumentata. “Se per caso la curva dei decessi iniziasse a risalire, bisognerebbe riconsiderare l’ipotesi”, aggiunge il professore. Il professore crede che l’autunno porterà ulteriore calma e non sarà un nuovo periodo critico come quello attraversato. L’importante sarà ricoverare ed isolare subito gli ammalati, vista la contagiosità del virus, e che ci sia un buon equilibrio tra ospedale e territorio. Con queste premesse, aggiunge Zangrillo, sarà possibile tornare come adesso alle nostre attività quotidiane con maggiore tranquillità.

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