Mes, Giammarioli: “Risparmio enorme per l’Italia se lo accetta”

Il segretario generale del Mes svela in un’intervista i vantaggi per il nostro Paese se adotterà questo provvedimento. “Nessuna clausola, nè danni di fiducia sui mercati: solo denaro in più per gli italiani”, dichiara.

nicola giammarioli mes

L’adozione del Mes da parte dell’Italia presenta solo aspetti vantaggiosi. E non sono previsti ostacoli piazzati in maniera subdola alle spalle degli italiani. Questo è quanto, in estrema sintesi, ha dichiarato Nicola Giammarioli in un’intervista rilasciata per Repubblica. Il segretario generale del Mes, braccio destro di Klaus Regling, ha fatto capire che il Fondo Salva-Stati presenta una lunga serie di vantaggi per chi lo adotta. In barba anche a chi sostiene che questo provvedimento possa dare solo dei problemi nel lungo periodo.

E parte da un passaggio fondamentale, ovvero il tasso al quale sarà necessario restituire questo prestito: “Alle attuali condizioni di mercato, i tassi di interesse sono negativi. Quindi – prosegue Giammarioli – non solo l’Italia non pagherebbe alcun costo aggiuntivo, ma si troverebbe a rimborsare una cifra inferiore a quella ricevuta”. Dunque un vantaggio in più per chi adotta il Mes. E il risparmio è imponente: “Oggi l’Italia risparmierebbe 500 milioni all’anno, ovvero 5 miliardi nei 10 anni coperti dalle nostre linee di credito. Sono soldi che potrebbero essere impiegati per finanziare altre politiche a beneficio dei cittadini”.

Secondo il segretario generale, inoltre, non è percorribile l’ipotesi dello stigma sbandierata da alcuni politici che al momento sono all’opposizione. Giammarioli sottolinea il fatto che l’accesso al Mes non prevede alcuno stigma e “non ci sarebbero danni di fiducia sui mercati”. Il dirigente italiano ci tiene a sottolineare che il Fondo Salva-Stati è “una linea di credito studiata per rispondere alla pandemia, fenomeno del quale nessuno ha colpa”. In ogni caso, Giammarioli lascia ai partiti politici le considerazioni sulla validità del Mes, senza entrare in dispute interne.

E sulla bontà del Mes e della mancanza di clausole e altri “inciampi”, Giammarioli si dice sempre più sicuro. “Gli investitori in titoli di Stato sanno bene che i loro prestiti sono più sicuri se i pagamenti del servizio del debito di un Paese diminuiscono anche grazie al fatto che i prestiti del Mes sono molto vantaggiosi”. E per ribadire il suo concetto, Giammarioli si rifa all’esempio positivo di Cipro: “Il suo spread è calato perché gli investitori vedono di buon occhio l’arsenale messo in campo dall’Unione europea e il fatto che un governo vi acceda”.

Nicola Giammarioli – meteoweek.com

Finora si è parlato di un risparmio di 5 miliardi per l’Italia, con l’accesso alle linee di credito del Fondo Salva-Stati. Giammarioli, però, parla anche di un altro tipo di risparmi che derivano dall’accesso a questo fondo: “Ci sono anche risparmi indiretti, dati proprio dal favore con il quale i mercati accolgono l’utilizzo della linea di credito pandemica che si riverbera sui titoli di Stato con la riduzione del differenziale sul Bund. Il debito – prosegue il segretario generale – diventa meno costoso con un significativo beneficio finanziario”.

Ma come va impiegato il Mes? “Si tratta – spiega Giammarioli – di una possibilità di impiego molto vasta che, ad esempio, va dai vaccini alla ricerca passando per la riorganizzazione della sanità e la ristrutturazione degli ospedali, ai contributi per le case di riposo fino ad un ammodernamento del sistema sanitario sul territorio e dei medici di base”. E in base alle nuove linee di credito, il segretario generale è molto chiaro per quanto riguarda le condizionalità: “Il Meccanismo non può imporre alcun genere di condizionalità ex post, austerity, troika, taglio delle pensioni o del settore pubblico”.

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Per quanto riguarda il tempo necessario per la sua attivazione, Giammarioli svela che “il dibattito è in corso e a un certo punto le capitali avranno le idee più chiare e attiveranno il Mes”. E sul meccanismo di early warning, che avviene per tutti i Paesi che decidono di accedere al Mes, il segretario tranquillizza: “Si tratta di un semplice strumento di management interno per determinare la capacità dei paesi di ripagare i prestiti. È utilizzato anche dai grandi investitori internazionali che comprano i titoli di Stato dei singoli paesi, come le banche. Non ha alcuna conseguenza in termini di austerità o stabilità finanziaria di una nazione”.

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