Coronavirus, 10 volte più letale dell’influenza: 19 persone su 20 rischiano ancora di infettarsi

Un recente studio condotto in contesto internazionale, ha stimato il tasso di mortalità provocato dal Covid-19: 10 volte più letale dell’influenza stagionale, si tratta di un nuovo coronavirus da non sottovalutare.

coronavirus 10 volte più letale
foto di repertorio – via web

Sono ormai passati diversi mesi dall’inizio della pandemia mondiale di coronavirus, e grazie agli studi e alle indagini sierologiche condotte dagli istituti di ricerca internazionali, è ora possibile fornire un quadro un po’ più definito di quella che è la vera letalità del virus – così come anche del tasso di mortalità registrato nei vari Paesi in cui si è diffuso.

Secondo quanto emerso dai dati rilevati nell’ambito di un Progetto europeo H2020, pubblicato anche sulla rivista scientifica Acta Biomedica, il fatto che l’Italia sia stato uno dei Paesi più duramente colpito dai tragici effetti del Covid-19 è imputabile anche alla percentuale di popolazione anziana presente sul nostro territorio. Lo studio (sviluppato dai ricercatori dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano) ha infatti analizzato i tassi ufficiali di mortalità per Covid-19 in 9 ambiti metropolitani occidentali, che contano caratteristiche simili per demografia, attività commerciali e spostamenti di persone.

Si tratta della Lombardia, dell’Île-de-France, della Greater London, della regione di Bruxelles-Capital, della Comunidad autonoma di Madrid, della Catalogna, della regione di Stoccolma, della regione di Copenhagen e dello Stato di New York. Dall’analisi è emerso che i tassi di mortalità più elevati sono stati registrati in Lombardia, ma gli spaventosi numeri di questa regione sono in realtà nella media europea dopo la standardizzazione per età. Infatti, da tenere in considerazione alla lettura dei dati è che gli over 70 in Lombardia sono il 17%, rispetto al 6,9% in Catalogna, al 7,9% della Greater Londra e al 9,5% della regione di Bruxelles-Capital.

Per quanto riguarda invece i tassi cumulativi standardizzati di mortalità più alti a 70 giorni dall’inizio dell’epidemia, lo Stato di New York si posiziona tragicamente al primo posto (296,1 persone su 100.000), con la regione di Bruxelles-Capital subito dietro (177,8), Catalogna (174,0), e a seguire la Comunità autonoma di Madrid (166,6), la Lombardia (141), la regione di Stoccolma (137,1) e la Greater London (123,25). Per quanto riguarda i tassi più bassi, questi sono stati rilevati nelle regioni di Parigi (82,1) e di Copenhagen (44,2).

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foto di repertorio – via web

Quanto è letale il Coronavirus?

Una domanda a cui si è tentanto di dare risposta con lo studio, però è anche quanto sia effettivamente letale il Covid-19, e cioè quante persone tra quelle infettate vengono poi uccise dal virus. Attraverso le indagini sierologiche, è stato possibile stimare la prevalenza e la letalità della malattia. Dall’analisi effettuata dall’Ispi, è stato confermato che la letalità del virus in Europa occidentale si aggira intorno all’1%, e non al 2-3% di cui si ipotizzava inizialmente. Un dato, questo, che supera di 10 volte il valore dell’influenza stagionale, che invece risulta letale al 0,1%.

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In buona sostanza, dai dati dell’Ispi viene confermato che il SARS-CoV-2 è dieci volte più letale dell’influenza stagionale, ma anche dieci volte meno letale della SARS. E sebbene questo dato possa sembrare in un certo senso “rassicurante”, non bisogna sottovalutare assolutamente la pericolosità dell’infezione: questo perché se fosse letale come la SARS, il nuovo coronavirus si diffonderebbe di meno, dato che le persone morirebbero prima di contagiare gli altri. E altro fattore da considerare, inoltre, è il numero di abitanti che è stato al momento infettato dal virus. SI tratta di una cifra ancora molto bassa, spiega lo studio, perché significa che ancora 19 abitanti su 20 restano potenzialmente inclini a contrarre l’infezione.

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