Ad Ancona nuova stretta sulla movida: gli operatori insorgono

La giunta comunale di Ancona ha regolamentato la musica e l’orario in cui bisognerà cessarla. I titolari dei locali: “Vogliono ucciderci definitivamente. Lavorare senza musica è desolante”.

ancona piazza del papa

Ad Ancona è guerra aperta tra le istituzioni e i gestori dei locali della movida notturna. La giunta comunale del capoluogo marchigiano si è espressa ancora una volta a sfavore del mercato dei locali notturni. La nuova norma, infatti, prevede lo stop alla musica proveniente dai pub e dai bar allo scoccare della mezzanotte in ogni singola serata. Un provvedimento che non poteva non portare alla protesta vivace e urlata da parte dei titolari degli esercizi. E la frase ricorrente tra questi ultimi è la seguente: “Un locale senza musica, è un locale che viene ucciso definitivamente”.

Un provvedimento che arriva dopo una serie di episodi di violenza, avvenuti proprio ad Ancona. Tra piazza del Plebiscito e piazza del Papa, infatti, non sono mancate le risse che hanno portato al ferimento di diversi giovani. Ma il tentativo di ridurre questi episodi facendo staccare la musica, non viene accolto in maniera positiva dai titolari. “Lavorare senza musica è semplicemente desolante – dice uno dei titolari di locali in piazza del Papa -. La musica di accompagno, all’interno del locale, ci vuole mentre capisco che possa dare fastidio all’esterno”.

Nel frattempo la giunta comunale senza sentire il “rumore” delle lamentele dei titolari dei locali. Anche perchè nel frattempo la proposta fatta nelle scorse ore dovrà arrivare al consiglio comunale che dovrà eventualmente approvarla. Per questo motivo passerà ancora qualche giorno prima della sua entrata in vigore. E quello che sta per cominciare dovrebbe essere l’ultimo weekend in cui piazza del Plebiscito potrà “suonare” fino a notte inoltrata. Anche perchè questo provvedimento, quello dello stop alla musica a mezzanotte, è già in vigore a piazza del Papa.

Immagini della movida anconetana – meteoweek.com

“Penso che si sarebbe piuttosto potuto lavorare sulla misurazione dei decibel – prosegue il titolare del locale di cui sopra – e multare chi eventualmente l’avrebbe poi tenuta in stile discoteca. Personalmente proprio in previsione di ciò ho provato a lavorare senza ma, devo dire la verità, non ho resistito oltre i dieci minuti. Non comprendo questo accanimento nei confronti della piazza, proprio adesso che è migliorata tantissimo”. Nel frattempo, ad Ancona sta riprendendo in maniera graduale la vite di tutti i giorni. Anche se continuano le strette sulla movida notturna.

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Per questo motivo i gestori e i titolari di pub e bar stanno provando a far sentire la propria voce. “La musica sarebbe un deterrente per cosa? – dice un’altra titolare di un locale della piazza – . Qui finisce che moriremo tutti. Una logica posso anche vederla sulla vendita degli alcolici, ma credo che i problemi si risolvono in altra maniera. Qui siamo arrivati alla musica simbolo del diavolo”. E le lamentele non si fermano qui. I gestori si chiedono: il problema è la musica nei locali, o la sporcizia di piazza Cavour? Il duello continua…

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