Beirut, l’esplosione e il mistero sulle sostanze a rischio: attentato politico?

Il dubbio è legato alla presenza di una quantità enorme di sostanze chimiche nell’area portuale di Beirut. Un episodio analogo è avvenuto quasi dieci anni fa a Cipro.

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Le ultime ore a Beirut sono state a dir poco drammatiche. Sono centinaia i morti, migliaia sia i feriti che le persone disperse, a causa dell’esplosione avvenuta nella capitale del Libano. Una deflagrazione clamorosa, causata in base ai primi rilievi da un incidente. Ma nel frattempo non possono mancare le tesi per quel che riguarda una eventuale seconda motivazione. C’è chi prova ad andare al di là della tesi relativa al semplice incidente. Anche perchè ci sono alcuni aspetti da evidenziare e da valutare, stando a quanto è emerso dopo l’esplosione di Beirut.

Intanto c’è chi sottolinea il fatto che il Libano, e la sua capitale Beirut in particolare, è da sempre un territorio ricco di scontri. Non possiamo dimenticare la presenza degli Hezbollah e i conflitti che hanno visto come protagonisti anche Israele e Siria. E proprio il conflitto che vede protagonisti i siriani si è ripercosso proprio sulla nazione libanese. Ma proprio a proposito degli Hezbollagh, proprio nella giornata odierna si attende il verdetto sull’attentato che è costato la vita all’ex premier libanese Hariri, ucciso alcuni anni fa.

C’è chi sostiene che ci siano diversi componenti dell’Hezbollah coinvolti in questo attentato. E non mancano le tesi complottistiche, secondo le quali proprio questi ultimi avrebbero dato vita a questa nuova esplosione per distogliere l’attenzione dei media, nazionali e non solo. Ma c’è altro, visto che non c’è solo l’influenza di Hezbollah nella vita del Libano e di Beirut. C’è una crisi sociale che sta toccando proprio in questi anni il proprio picco negativo. E che sta portando a tirare fuori qualsiasi tesi relativa all’esplosione nell’hangar della zona portuale.

A Beirut sono rimaste le macerie – meteoweek.com

In queste ore si è parlato di un attacco missilistico, di un sabotaggio, di un atto di incuria. Ma anche della manipolazione del materiale chimico presente nell’hangar, oltre che del semplice incidente che non è stato possibile evitare. Insomma, ognuno dice la sua mentre centinaia di persone muoiono o non vengono ancora trovate sotto alle macerie. Perchè in casi del genere non mancano le diverse tipologie di narrazione per quanto riguarda le motivazioni di un’esplosione che ha provocato morte e distruzione. E non mancano anche le tesi di matrice politiche.

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Anche perchè c’è un dubbio che assale tutti in questi momenti, sia gli inquirenti che i media. C’era una quantità ingente di materiale chimico all’interno dell’hangar che è letteralmente saltato in aria nelle scorse ore. E non dimentichiamo che l’area portuale di Beirut è molto vicina al centro abitato. Ma ci si domanda anche quale fosse l’ente preposto al controllo proprio dell’area portuale della capitale libanese. Insomma, mentre la gente muore ci si chiede se fosse possibile evitare una tragedia di dimensioni clamorose.

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