Sbarchi, tampone subito per chi arriva. Viminale cambia protocollo medico

Sbarchi, tampone subito per chi arriva. Viminale cambia protocollo medico. Dopo l’inaffidabilità dei test sierologici eseguiti

Sbarchi, tampone subito per chi arriva. Viminale cambia protocollo medico
Sbarchi, tampone subito per chi arriva. Viminale cambia protocollo medico (GettyImages)

I contagi tornano a crescere nel nostro Paese e il Viminale corre ai ripari. Sta succedendo di tutto: nella caserma Serena a Treviso 246 contagiati su 281, migranti positivi in fuga, gli ultimi dal centro di  Ferrandina (Matera). E ancora ospiti e operatori di un centro a Pergusa blindati dopo 6 test Covid positivi e il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio che fa un esposto in procura. Il governatore della Basilicata Bardi, sbarra l’ingresso a coloro che richiedono asilo.

Il Viminale, secondo quanto riporta La Repubblica, starebbe rafforzando le misure: seconda nave per isolamento in arrivo in Calabria e messa a punto di una delle due tendopoli previste da 300 posti a Vizzini (Catania), da usare nel caso in cui le navi fossero piene. Al momento il mare mosso ha fermato gli sbarchi, ma se dovessero sbarcare ancora a centinaia potrebbero essere condotti nella tendopoli.

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Quello che il Viminale intenderebbe cambiare è il protocollo sanitario, che prevederebbe una convenzione con la Regione Sicilia per l’esecuzione di tamponi subito a tutti i migranti che sbarcano e non solo test sierologici che hanno mostrato la loro inaffidabilità. Questo perché molti migranti che ai test sierologici erano negativi, si sono poi rivelati positivi al Covid tramite tampone nei centri di accoglienza in varie regioni del nostro Paese. Da qui il divampare di focolai in Veneto, Sicilia, Basilicata, Abruzzo che fino a qualche settimana fa avevano pochissimi casi e che ora temono anche un danno di immagine soprattutto a livello turistico. Ma il timore più grande è che i migranti fuggano dai centri di accoglienza creando panico tra la popolazione. “Da quei centri non deve uscire nessuno. Tamponeremo gli ospiti ogni settimana“, afferma il presidente del Veneto Zaia. 

A Lampedusa, intanto, è arrivata un’attrezzatura per analizzare tamponi in loco prima di mandare i migranti per le varie Regioni. Dal Viminale dicono:”Stiamo lavorando per cercare strutture sicure per la quarantena da dove i migranti non possono allontanarsi. Dalle navi e dalle tendopoli, che non saranno assolutamente utilizzate per accoglienza stanziale, non esce nessuno. Non è facile trovare altri siti anche perché molti amministratori locali oppongono un rifiuto alle richieste di mettere a disposizione strutture giudicate adeguate“.

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