Alitalia in ginocchio: la lite tra M5S e Pd blocca nomine e strategie

Non ce la fa a ripartire la Nuova Alitalia a causa delle faide interne tra Pd e M5S che bloccano l’azienda. Senza una strategia chiara la compagnia perde quote di mercato sempre più consistenti e ai dipendenti viene prolungata la Cigs. Il premier Conte si dice preoccupato.

non decolla la nuova alitalia a causa di impasse politico
Alitalia. meteoweek.com

Sono ben quattro mesi che la Nuova Alitalia aspetta dal governo la definizione della squadra di vertice; mesi che hanno fatte perdere tempo prezioso, rinviando l’approvazione del piano industriale e della strategia commerciale connessa. L’Alitalia è letteralmente paralizzata dai veti incrociati sulle nomine da assegnare nel consiglio di amministrazione e tra i top manager della compagnia. I sindacati, dalla Fit Cisl alla Cgil fino alla Uil, stigmatizzano il fatto che la Newco, come solennemente annunciato dal ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli, sarebbe dovuta partire il primo giugno. Poi le promesse si sono ripetute a cadenza regolare, ma non sono stati mantenute. Anche il 15 settembre il ministro era stato tassativo: “credo che questa possa essere la settimana giusta per il decreto di costituzione della Newco. È questione di giorni”. Sono passate invano due settimane.

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Il governo si è occupato di Alitalia con ben tre decreti legge, il Cura Italia di marzo, il Rilancio di maggio, in parte modificato dal decreto Agosto, stabilendo che la società sarò dotata di un capitale iniziale di 20 milioni e una dotazione a regime di ben tre miliardi. Ma è la lite tra i partiti di maggioranza sull’assegnazione delle “poltrone” il reale freno che impedisce alla compagnia di prendere quota con il nodo del direttore generale Giancarlo Zeni che non piace al Pd e a una parte dei pentastellati. A giugno Conte nominò presidente della Nuova Alitalia, Caio e amministratore delegato Lazzerini, ma ai due top manager il decreto di nomina ufficiale non è ancora mai arrivato; anzi devono convivere con il commissario Leogrande e il direttore Zeni che sono portatori di visioni aziendali diametralmente opposte. Questa enorme impasse politica sta di fatto mettendo in ginocchio l’intera compagnia e con essa i 6.828 lavoratori ai quali è stata prolungata la Cigs per ridurre i costi.

Nessuna strategia aziendale e nomine vacanti mettono in ginocchio Alitalia e i dipendenti
Aeromobili Alitalia fermi in pista. meteoweek.com

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Senza il via alla Newco non può essere varato il piano industriale, dunque non c’è una mission industriale da seguire, non ci sono obiettivi. A trarre beneficio da questo stallo sono le altre compagnie che vanno ad occupare gli spazi lasciati liberi da Alitalia sia sul lungo raggio (Stati Uniti, Canada e Sud America), sia sul fronte interno (Volotea e Ryanair la fanno da padrone sulle tratte nazionali), sia su quello del cargo, abbandonato a se stesso nonostante la grande richiesta. Tutto ciò verrà pagato a caro prezzo dai lavoratori con la richiesta di un prolungamento della Cigs fino al 30 settembre del 2021 o addirittura fino a fine anno. L’impasse su Alitalia preoccupa seriamente il premier che ha messo, anche recentemente, più volte la faccia sul rilancio del vettore tricolore. In ogni caso la Newco potrà essere pienamente operativa solo nel nuovo anno, con sette mesi di ritardo rispetto ai programmi iniziali.

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