Covid, Zaia contro Crisanti. Regione Veneto: “Su Vo’ Euganeo meriti non suoi”

Luca Zaia intende chiarire i dettagli relativi alla diffusione del Covid-19 in Veneto a marzo. Il Presidente della Regione si scaglia contro il virologo Andrea Crisanti per quanto affermato sul giro di tamponi effettuato a Vo’ Euganeo.

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Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il virologo Andrea Crisanti – meteoweek.com

La polemica tra Luca ZaiaAndrea Crisanti prosegue. Il virologo sostiene da tempo di avere dei meriti nella gestione dell’epidemia di Covid-19 nella Regione Veneto. Il docente di microbiologia dell’Università di Padova ha redatto a tal proposito uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, dove, in particolare, si attribuisce la paternità del primo giro di tamponi effettuati a Vo’ Euganeo, comune dove è deceduto per la prima volta un paziente affetto dal virus. La realtà dei fatti, tuttavia, sarebbe diversa. La Regione Veneto ha per questa ragione sottolineato in una lettera di replica le inesattezze dello studio, ribadendo il ruolo esclusivo avuto dalla sanità regionale nell’istituzione della zona rossa nel comune a ovest dei Colli Euganei.

I tamponi a Vo’ Euganeo

La diatriba nasce in merito al primo giro di tamponi effettuati a Vo’ Euganeo tra il 23 e il 29 febbraio, a seguito della morte di un pensionato affetto da Covid-19. Esso sarebbe stato messo in atto dall’azienda sanitaria di Padova, per scelta del governatore Luca Zaia. Nella ricostruzione degli eventi di Andrea Crisanti, pubblicata sulla rivista Nature, tuttavia, il virologo non cita il Presidente della Regione, bensì attribuisce i meriti al suo intuito. In altre occasioni, invece, il professore aveva attribuito la scelta al governatore stesso.

Andrea Crisanti, in base a quanto affermato dalla Regione, sarebbe entrato in scena soltanto una settimana dopo. Il virologo avrebbe infatti richiesto che venisse fatto un secondo giro di tamponi alla popolazione di Vo’ Euganeo in modo da avere una campionatura scientifica. La Regione ha autorizzato tale ricerca, finanziandola anche con 150 mila euro. Essa avrebbe dimostrato successivamente una elevata presenza di asintomatici tra i positivi e il fatto che le cariche virali di sintomatici e asintomatici non presentavano alcuna differenza significativa.

La lettera della Regione Veneto

La Regione Veneto, a seguito della pubblicazione della ricerca sulla rivista Nature, avrebbe inviato a quest’ultima una lettera di replica. Essa, tuttavia, non sarebbe mai arrivata alla redazione del giornale, secondo quanto afferma Andrea Crisanti. A distanza di tre mesi la sua esistenza è stata rivelata dal giornalista Bruno Vespa nel suo libro Perché l’Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus).

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Francesca Russo, responsabile della prevenzione della Sanità in Veneto – meteoweek.com

La lettera, scritta dalla dottoressa Francesca Russo, responsabile della prevenzione della Sanità in Veneto, definisce la ricostruzione pubblicata dalla rivista una “distorsione della realtà“. L’accusa al virologo Andrea Crisanti è netta: “Ha alterato i fatti mistificando quanto è accaduto a Vo’. Tutte le decisioni rilevanti su come affrontare il focolaio hanno avuto origine dall’Ospedale di Schiavonìa, dove sono stati ricoverati i primi due pazienti residenti a Vo’ positivi per Sars-CoV-2, e sono state assunte dal Presidente della Regione del Veneto di concerto con la Direzione Prevenzione e Sanità Pubblica della Regione e con le autorità sanitarie dell’ Azienda Ulss 6 Euganea. Tutto questo è accaduto ancor prima che lo studio di Vo’ fosse concepito“, si legge.

E ancora: “L’effettuazione dei tamponi è iniziata dopo che l’Ospedale era già stato evacuato. Era già inoltre stato disposto l’isolamento e il lockdown del Comune di Vo’. Inoltre, il lockdown era ancora in corso al momento del secondo campionamento”.

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Non sarebbe vero neanche che i due giri di tamponi sulla popolazione di Vo’ Eugano sono stati effettuati a meno di due settimane di distanza tra loro al fine di valutare gli effetti del lockdown. Sarebbero non veritieri persino i risultati della ricerca. “Non è vero che questa strategia di testing and tracing ha avuto un impatto notevole sul corso dell’epidemia in Veneto rispetto alle altre regioni italiane. Il caso di Vo’ ha avuto un impatto strategico minimo sull’approccio della Regione del Veneto nell’affrontare l’epidemia. Il comune conta, finora, solo 5 morti e 83 casi positivi. Mentre altri focolai sono simultaneamente scoppiati in comunità molto più grandi e la strategia di testing and tracing era già in atto“.

La replica di Crisanti

Andrea Crisanti, da parte sua, ha rivelato di avere prove utili a dimostrare che la strategia di ricerca sulla presenza del Covid-19 a Vo’ Euganeo è opera sua. Il virologo, in particolare, ha mostrato alcune chat su Whatsapp con il governatore Luca Zaia. Nelle conversazioni il docente di microbiologia aggiorna il Presidente della Regione Veneto relativamente ad alcune idee da attuare relativamente alla strategia di ricerca messa a punto tra l’8 e il 9 marzo.

La mia idea era doppiare la capacità di fare tamponi a Padova e aprire un laboratorio a Schiavonia. Per ogni positivo identificato faremo il tampone a parenti, ai contatti e a tutti gli abitanti in un raggio di 100 m. Il fatto è che ora le persone si muovono meno faciliterà la nostra azione“, scriveva Crisanti Zaia.

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E continua: “Per estendere questo approccio a tutta la regione suggerisco le seguenti azioni: 1. raddoppiare la capacità di Padova e mettere Schiavonia nelle condizioni di eseguire tamponi. 2. creare la capacità di fare tamponi in tutte le province della Regione Veneto. 3. iniziare a testare tutti i cittadini che lamentano sintomi che ora sono lasciati a casa senza diagnosi e in caso positivo testare i contatti ed estendere il test a tappeto per un raggio di 100 m. 4. iniziare a testare le categorie a rischio: polizia, carabinieri, personale sanitario e tutti gli operatori di servizi pubblici“.

Il virologo preannuncia, inoltre, grandi successi grazie a tale strategia: “Questa azione farà emergere la parte sommersa dell’infezione che inizialmente farà aumentare la casistica ma nel giro di pochi giorni incominceremo a vedere i risultati. Se il modello Vo’ fosse stato applicato dall’inizio oggi festeggeremmo. Un cordiale saluto la ringrazio per la stima”.

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Il governatore Luca Zaia, dopo avere letto il progetto esposto via messaggio da Andrea Crisanti, da parte sua lo rimanda alla responsabile della prevenzione della Sanità del Veneto, nonché autrice della lettera di replica a Nature, la dottoressa Francesca Russo.

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