Assembramenti in Veneto, Zaia infuriato: “Mondo vomitevole e senza pietà”

Nella conferenza stampa di lunedì 14 dicembre, il presidente della Regione Veneto si è lasciato andare a un lungo sfogo.

Assembramenti in Veneto, Zaia infuriato: "Mondo vomitevole e senza pietà" - www.meteoweek.com
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. Credit: Luca Zaia Facebook

Luca Zaia non ci sta. Di fronte agli assembramenti che si sono creati durante il weekend del 12 e 13 dicembre in alcune città del Veneto, il presidente della Regione reagisce con un lungo sfogo durante la conferenza stampa di lunedì 14 dicembre. Ho visto uno spettacolo immondo, ha raccontato il governatore. E ha spiegato: “Nonostante la crisi, il collasso della sanità, non si sono fermati i serpentoni ad Asiago, l’assalto alle città”. Durante il penultimo fine settimana prima di Natale, infatti, i cittadini si sono riversate nelle strade dello shopping per fare acquisti.

Il caso di Treviso

Stando alle parole di Zaia solamente ai varchi del centro di Treviso sono stati contati 50 mila ingressi. In quella zona, tuttavia, vivono circa 8.500 residenti e in tutto il Comune si contano 80 mila anime. Ciò significa che tutta la città si è riversata in centro, oppure le persone sono arrivate da fuori. In entrambi i casi, uno schiaffo in faccia alle norme anti Covid. “ll sindaco di Treviso ha dovuto transennare la città ieri pomeriggio (domenica 13 dicembre, ndr)”, ha sottolineato il presidente del Veneto durante la conferenza stampa. E ha attaccato chi pensa che il coronavirus sia un problema ristretto alle persone anziane: È un mondo vomitevole, è una cultura strisciante e non imperante secondo la quale questo è il virus dei vecchi e che se la vedano loro”.

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Luca Zaia, presidente del Veneto, durante la conferenza stampa di lunedì 14 dicembre. Credit: Luca Zaia Facebook

La scuola secondo Zaia

Nonostante il Veneto sia considerato zona gialla, dunque un territorio con un rischio contenuto, il governatore intende continuare a puntare sulla prevenzione. Ad esempio sul discorso della scuola in presenza o della didattica a distanza. Per illustrare il suo pensiero, Zaia ha fatto riferimento al lockdown totale che verrà attivato in Germania per Natale. “Mentre la Germania sta per decidere un lockdown totale noi pensiamo di aprire le scuole dal 7 gennaio. Se non viene garantita la sicurezza ho l’impressione che andiamo a farci male, ha detto Zaia. E ha aggiunto: “La scuola deve essere in presenza, ma in un quadro epidemiologico sicuro, perché tutte le indagini epidemiologiche internazionali ci dicono che il rischio di contagi avviene proprio anche con i bambini a scuola e poi trasmettono in virus in famiglia”.

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La situazione del coronavirus in Veneto

I numeri del coronavirus in Veneto preoccupano Zaia, perché sono più alti del picco raggiunto durante la prima ondata. “Il nostro picco di ricoveri in lockdown – ha specificato il presidente – è stato il 4 aprile con 2.028 ricoverati. Oggi siamo a 3.244 ricoverati. In intensiva, la punta massima era stata di 356 persone, oggi siamo a 369. Continuano i contagi, i decessi e i ricoveri. Nelle ultime 24 ore, infatti. il Veneto ha contato 2.829 nuovi positivi, 26 decessi, 36 nuovi pazienti in area non critica e 4 in terapia intensiva.

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I provvedimenti del Veneto

Visto che “per alcuni il Covid è un problema dell’ospedale”, come sostiene Zaia, il governatore incontrerà “i sindaci di tutti i capoluoghi di provincia per valutare la situazione. A me sembra davvero strano il dover fare un’ordinanza per qualcosa che è già previsto dalla legge. E dunque, dovrei fare un’ordinanza per dire di rispettare la legge?. La domanda è retorica, ma il presidente del Veneto si è comunque dato una risposta: “è la parte triste della vicenda. E poi diciamolo: c’è una cultura strisciante e ripugnante secondo cui questa è la malattia degli anziani. Ma gli over 70 hanno il diritto di vivere come tutti“.

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